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Il podcast di Marco’s Box – Puntata 176

Nuova puntata del podcast di Marco’s Box, come sempre dedicata a commentare le principali notizie della settimana (circa) appena trascorsa. Buon Ascolto ma anche buona visione in quanto questa è una puntata speciale con video! Ebbene si, potete vedere il mio bel faccione sul canale YouTube @quellodelpacco.
 
 
 

Dove ascoltare la puntata del podcast

Trovate la puntata su SpotityGoogle PodcastsAnchorApple Podcast, CastboxTuneIn, Amazon MusicAmazon Alexa e YouTube. In alternativa, per ascoltarla sul vostro player preferito, potete aggiungere il seguente feed. Oppure potete ascoltare la puntata tramite il player integrato nella pagina 🙂
 

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Gli argomenti trattati in questa puntata 

In questa puntata si parla di:

Trascrizione della puntata realizzata con con Speech Note

E adesso la trascrizione della puntata realizzata con l’intelligenza artificiale:
 
Amici del Software Libero e Open Source, benvenuti o bentornati in questa 176esima puntata del podcast di Marcosbox, a commentare come sempre con voi le principali notizie del mondo del Software Libre Open Source della settimana appena trascorsa. E apriamo questa nuova puntata del podcast di Marcosbox, che vi ricordo di essere anche in formato video, quindi se mi seguite su YouTube potete vedere il mio bel faccione e potete avere contemporaneamente uno sguardo alle notizie, quindi con screenshot e quant’altro, quindi può essere utile per seguire meglio i miei discorsi se preferite. Apriamo questa puntata con l’argomento principale della scorsa settimana, ovvero la backdoor di XZ, che ormai la conoscete tutti quanti, ha causato terrore e sconforto all’interno della comunità del Software Libre Open Source, ha causato enormi grattacapi ai sistemisti mezzomondo, ma soprattutto ha causato enormi grattacapi ai manutentori delle principali. Distribuzioni Linux, che si sono dovuti affannare per cercare di capire se la backdoor avesse influenzato in maniera negativa la distribuzione o se magari è una cosa che non ha causato danni, vabbè, insomma, è successo un bordello, si sono messi tutti quanti sul chivala e si sono messi tutti quanti a analizzare le proprie distribuzioni per cercare di capire se la backdoor era presente, se era stato fatto ragionamento, ma soprattutto si sono interrogati se era il caso o meno di effettuare un rollback del pacchetto xz, non soltanto la versione, diciamo, quella pre incriminata, quella pre backdoor, ma addirittura versione ancora più vecchia, perché a quanto pare il tizio che ha inserito la backdoor all’interno del pacchetto di xz contribuiva allo sviluppo di xz da tantissimo tempo, quindi giustamente la paranoia… Tanta da parte degli sviluppatori e dei manutentori delle distribuzioni che hanno deciso in alcuni casi di addirittura tornare in versioni molto più vecchie del pacchetto X e Z. Vabbè, comunque nelle prossime settimane continueremo a seguire lo sviluppo. Vi dicevo ci sono stati due distribuzioni che hanno accusato il colpo e che hanno subito, o meglio subiranno nei prossimi giorni alcuni piccoli ritardi sulla tabecca di marcia per il rilascio delle nuove versioni. La prima distribuzione che avrà un ritardo sulla propria tabecca di marcia è Debian perché doveva essere rilasciata Debian 12.6 il 6 aprile, quindi sabato 6 aprile adesso per via di questa backdoor il team di Debian ha deciso di posticipare il rilascio di Debian 12.6 a data da desinarsi. Ovviamente sebbene a un momento non ci siano prove che suggeriscano che la versione. Stabile di Debian sia interessata da questo problema, gli sviluppatori di Debian hanno comunque deciso di posticipare il rilascio della 12.6 a fine di intraprendere una indagine approfondita che prevede la valutazione del suo potenziale impatto su tutto l’archivio di Debian. Quindi ha molto da lavorare per quanto riguarda il team di sviluppo di Debian che si metterà a valutare il caso pacchetto per pacchetto a questo punto. Sapete bene che una priorativa di Debian Stable è quella proprio di essere una delle distribuzioni roccia, quindi non ha problemi come altre distribuzioni e i pacchetti vengono stratestati, quindi ci sta che Debian decida di fare una cosa del genere, si prende il suo tempo, vedono di fare le cose per bene per offrire il prodotto quanto più stabile, sicuro e esente da Backdoor possibili, passatemi questo termine. Un’altra distribuzione che subirà un piccolo ritardo. A causa della backdoor di XZ, è Ubuntu 24.04 LTS. Perché la versione beta di Ubuntu 24.04 LTS, inizialmente prevista per il 4 di aprile, è stata rimandata l’11 di aprile. La decisione di Canonical, ovviamente, è stata presa in via precauzionale, e in via precauzionale Canonical ha deciso di ricostruire tutti quanti i pacchetti binari che erano stati creati per Ubuntu 24.04 LTS, dopo la scoperta della vulnerabilità. Secondo Canonical, questo darà la certezza che nessun binario delle build di Ubuntu 24.04 LTS possa essere influenzato da questa minaccia. Quindi, anche in questo caso Canonical ha deciso di prendere una strada prognosa, perché porterà via del tempo, però, giustamente, anche in questo caso, ci troviamo di fronte a una versione di Ubuntu. Ubuntu, con supporto a lungo termine, che è una versione che è venuta utilizzata anche in ambiente produttivo e scopi commerciali, quindi hanno la necessità di avere un prodotto stabile e sicuro quanto più possibile, quindi hanno deciso di prendere questa decisione. Non hanno detto però se ci saranno ritardi nel riascio della versione stabile di Ubuntu 1.04 GTS, a questo punto io ipotizzo che alla fine ci sarà un ritardo a massimo di qualche giorno, perché immagino che la tebbera di marcia verrà comunque stravolta anche quella successiva. Ma vabbè, se ci saranno novità a riguardo, le ritroverete comunque, come sempre, commentate sul podcast di Marcos Box, sul blog di Marcos Box. E passiamo adesso a una notizia riguardante la derivata più importante e più famosa di Ubuntu, ovvero Linux Mint, perché è come da. Tradizione è finito in mese di marzo, in questo caso, ed è arrivato come ogni fine mese il consueto post mensile di Clemente Lefebvre sullo sviluppo di Linux Mint e di Cinnamon. Questo mese ci parlerà in particolare di Linux Mint 22. La prima novità riguarda la lingua di installazione. Che cosa hanno deciso quelli del team di Linux Mint? Di apportare dei miglioramenti affinché le installazioni di Linux Mint 22 siano meglio localizzate e utilizzino meno spazio sul disco rispetto a prima. Praticamente che cosa verrà fatto? Verrà fatto che all’interno della ISO di Linux Mint 22 troveremo alcune lingue pre-installate. Troveremo i pacchetti della lingua inglese, ovviamente, perché essendo la lingua franca la lingua di tutto il mondo. Troveremo il pacchetto della lingua tedesca, lo spagnolo, il francese, il russo, il portoghese, l’olandese e… Un’altra novità che riguarda la gestione dei kernel, Linux Mint 22 seguirà Ubuntu in futuro e quindi verrà fornito con una nuova serie di kernel release dopo release. Questo significa che partirà questa versione di Linux Mint 22, scusate, il kernel presente su Ubuntu 24.04, quindi la serie 6.8 se non ricordo male, e poi seguirà gli aggiornamenti che di volta in volta proporrà Canonical per la sua Ubuntu. E’ stato poi implementato un nuovo thumbnail per i file di GIMP e poi c’è la nascita di una nuova XApp che il team di Linux Mint ha andato a creare per soppiantare Gnome Aligned Accounts, che è quell’applicazione, quel progetto che permette agli utenti di connettersi ai propri dati nel cloud. Sapete come funziona su Gnome, avete questa applicazione che vi consente di collegare l’account. Di Google, di Nextcloud, di Microsoft e di quant’altro. Vi consente di avere la sincronizzazione ad esempio della post elettronica, ma anche per esempio l’accesso ai file in cloud, all’interno dei file manager. Siccome questa applicazione non è compatibile con le versioni GTK presenti su Linux Mint, hanno deciso di forcare questa applicazione, di creare questa nuova X-App e viene chiamata questa nuova applicazione Gnome Online Account GTK. Come ogni altra X-App che si rispetti, il suo obiettivo è quello di funzionare per tutti, tutti quanti gli ambienti di X o per qualsiasi distribuzione Linux. E’ una cosa interessante che hanno fatto. Come al solito Gnome con il rilascio di Gnome 46 è passata alle GTK 4, quindi ha detto a tutti quanti gli altri, a me non me ne frega, io vado avanti per la mia strada, quindi tutti quanti. Gli altri Decks Supervariament minori che magari utilizzavano il GTK3 si sono trovati adesso a sprovvissi e questo sta causando danni anche agli altri Decks Supervariament. Si sa, quelli di Gnome sono prospettati al futuro, diciamo così. Quelli di Cinnabon sono prospettati a accontentare un po’ tutti perché Linux Mint utilizza un mix di tecnologie vecchie, lo sta seguendo di pari passo il GTK, fa le cose con K, ma le implementa mano a mano, con K ancora prima, volevo dire un termine foggiare ma non ve lo dico perché poi ci vogliono i sottotitoli di traduzione. Questa applicazione funziona con Cinnabon, con Bagi, con XFCE, con MATE, quindi funziona con tutto. Per maggiori informazioni cliccate sul link che trovate sulle pagine di Marcosbox. Interessante, che fa riflettere soprattutto perché è un programma un po’ particolare che è ormai un programma di nicchia. Il team di Linux Mint ha deciso di mantenere la propria versione del pacchetto di Thunderbird. Perché? Perché su Ubuntu 24.04 Thunderbird è stato migrato al formato snap. Sapete bene che Linux Mint è snap free e già in passato il team di Linux Mint si è dovuto mettersi a compilare Firefox e non prendere più dai repository di Ubuntu. Dopo che Canonical ha introdotto Firefox in formato snap sulle sue ultime versioni di Ubuntu, adesso ha fatto la stessa cosa con Thunderbird e quindi di conseguenza il team di Linux Mint per continuare a offrire questi programmi ha deciso di sopbarcarsi in carico di mantenere impacchettato per Linux Mint. Quindi il problema l’unica cosa che mi facevano giustamente notare molti di voi è che ha senso continuare a propinare Thunderbird nell’installazione predefinita su una distribuzione perché quanti di voi utilizzano i client di post elettronica? maggior parte di persone che conosco vanno comunque sempre di di web app, io in primis vado sempre di web app non ho mai tanto amato i client di post elettronica vabbè comunque come sempre, sempre il solito discorso che faccio ogni volta con Linux Mint Linux Mint vuole accontentare tutti e evidentemente una parte della fan base di di Linux Mint, ma soprattutto una parte dei sicurpatori, molto probabilmente vuole continuare ad avere Thunderbird e quindi hanno deciso di farlo Vabbè, non penso che si causeranno così tanti problemi di forza robota, è una cosa che non ho ancora capito. Devo fare qualche domanda direttamente sul forum di Linux Mint. Una cosa che non ho capito è che ultimamente Mozilla ha iniziato a rilasciare Firefox in formato DEB da un repository suo. Quindi, di conseguenza, a sto punto non fa prima Linux Mint anche, in questo caso, a prelevarsi direttamente come fonte quella di Mozilla per il suo pacchetto di Firefox, se no si risparmia anche delle risorse per compilarlo. Questa la devo chiedere. Anche voi pensate una cosa del genere? A sto punto che cavolo la mantiene a fare se c’hai quella ufficiale che ha alcuni flag per migliorare le prestazioni del browser e quant’altro? Questa è una farneticazione mia di queste ore sera. Continuo poi i lavori su Yargonaut. Applicazione che va a sostituire XChart dopo l’interruzione dello sviluppo, ha ricevuto questa applicazione un nuovo layout, una nuova icona per abbraccare le applicazioni, funzionalità di formattazione e testo, supporto per lo scrivimento e recupero, autocompletamento, control autograph, quindi ci stanno credendo anche molto in questa nuova X app, quella di Linux Mint. Vedremo poi se tutti questi sforzi saranno ripagati anche da altre distribuzioni che magari vorranno includere questa applicazione. Infine poi è una notizia di servizio, quella che è stata data per quanto riguarda sempre Linux Mint, è che i repository dei pacchetti ogni tanto vanno giù, ci sono problemi di lentezza, soprattutto quando il traffico è elevato e per migliorare la vita agli utenti, quando si tratta di aggiornare la distribuzione, i team dei Guzmin stanno. Lavorando a una nuova partnership con un altro gestore, fornitore di servizi cdn con Fastly per migliorare i repository di Linux Mint, quindi migliorarne la velocità. Quindi complimenti anche sotto questo punto di vista al team di Linux Mint. Cretina d’orecchia magari ad altri team che invece hanno i repository che vanno lentissimi, in especie nelle ore serrale. Cambiamo adesso distribuzione e parliamo di Fedora con una proposta che è arrivata a capo e collo giorno 2 aprile. Allora, se arrivava questa proposta il giorno del primo aprile tutti quanti avremmo pensato che questo è un pesce d’aprile che ci hanno voluto fare quelli della community di Fedora, ma a quanto pare poi si è rivelato una cosa sensata, una cosa che è stata proposta veramente perché è stata proposta il giorno 2 aprile, quindi non è un pesce d’aprile. Perché è stata proposta una modifica per rendere il KDA il desktop predefinito di Fedora. Quindi si è aperta una discussione all’interno del portale di Fedora riguardo a questa proposta di migrazione. La proposta è stata avanzata da Joshua Strobel, sviluppatore e membro attivo della community di Fedora, non è più per i lavori su Buggy Desktop e Solus Linux, tra l’altro lui è anche il manutentore della spin di Fedora con Buggy Desktop. La proposta prevede quella di rendere il KDA Plasma il desktop variant predefinito a partire da Fedora 42 e qualora dovesse essere accolta favorevolmente, in questo luogo ci sono discussioni in riguardo continuo sul POS, l’idea di chi ha proposto questa modifica è quella di far diventare l’edizione. KDE quella principale e GNOME una spin di serie B, quindi come adesso KDE, quindi con una spin separata. Ci sono state una serie di motivazioni che sono state messe nel post per supportare questa modifica, perché KDE Plasma sta migliorando sempre di più, offre un buon supporto a Wayland, anche se con KDE e Nvidia e Wayland succede sempre il pastrocchio. Di questo ve ne parlerò in un video opposito, perché sto avendo problemi con queste versioni 6.0, con diverse applicazioni, con driver Nvidia e Wayland, in particolare sto avendo problemi con i browser Chromium Based, che danno problemi di sfarfaremente e quant’altro. Non parlare del fatto che ci sono problemi con altre applicazioni, intanto quella. Sono comunque in netta via di miglioramento. Speriamo che con la 6.1 di KDE Plasma tutto questo si stia bene. Comunque, se volete avere maggiori informazioni su questa proposta che è stata fatta per rendere KDE Plasma il desktop environment predefinito di Fedora 42 e tutte le altre cose, andate a leggere l’articolo che ho pubblicato sulle pagine del blog e soprattutto andatevi a leggere la discussione che è stata generata sullo sito di Fedora. Quindi andatevi a leggere tutta la discussione e traite le vostre conclusioni del caso. A voi piacerebbe una Fedora con KDE? Io so già che una cosa del genere non potrà mai accadere, nemmeno se si arrivano proprio le tuppe cammellate a supportare questa proposta nel concilio di Fedora. Perché Fedora è Gnome, Red Hat è Gnome, Red Hat è Fedora e quindi c’è proprio l’amore fraterno tra le comunità. Vabbè, passiamo all’ultima notizia di questa puntata e qui mi faccio aiutare perché… Devo pronunciare questa parola, non riesco a dirla. Lo Stato federale tedesco dello Schleswig-Holstein ha deciso di migrare a LibreOffice Linux ben 30.000 pc della loro pubblica amministrazione. La Germania continua a fare esperimenti con il software LibreOpenSource, continua a crederci al software LibreOpenSource e dopo un progetto pilota, lo Stato federale tedesco settentrionale dello Schleswig-Holstein ha deciso di passare da Microsoft Windows e Microsoft Office a Linux e LibreOffice e anche poi di utilizzare altri programmi software gratuiti e open source e lo farà su 30.000 pc utilizzati nella pubblica amministrazione dello Stato federale tedesco. La notizia è stata data proprio sull’home page del primo ministro presidente dello sviluppo di Norstein. Questo gli renderà di fatto questo Stato un Stato con una sovranità digitale nella sua amministrazione, quindi non verranno più utilizzati i software commerciali, non verranno utilizzate dipendenze da software commerciali, non ci sarà più la dipendenza da software commerciali. Che cosa prevede? Prevede sei pilastri, sei punti principali della migrazione verso il software libero. Il primo è il passaggio da Microsoft Office al LibreOffice, che è il primo step. Ci sarà poi la migrazione del sistema operativo da Microsoft Windows al Linux, ci sarà poi una collaborazione all’interno dell’amministrazione statale con altri soggetti per l’utilizzo di prodotti open source come NX Cloud, Open Exchange, Thunderbird in combinazione con un’invention di Connector. Sostituire Microsoft SharePoint, Microsoft Exchange e Microsoft Outlook, quindi tutti i prodotti di Microsoft che se ne vanno a farsi bene dire, ci sarà poi la concessione di un servizio di directory basato su Open Source per sostituire Microsoft Active Directory e poi ci sarà poi un inventare delle procedure per quanto riguarda la compatibilità e l’interoperabilità con LibreOffice e Linux, quindi verrà garantita il funzionamento di tutto, quindi l’interscambio di file e quant’altro e addirittura ci sarà anche lo sviluppo di una soluzione di telefonie Open Source per sostituire Telecom Flexport. Come si dice chapeau in tedesco? Non lo so, è inutile che lo paghi, adesso chapeau in tedesco Si scrive chapeau in tedesco. Ah no, chapeau, l’ho scritto così, l’ho scritto… vabbè, fate conto che non avete visto niente perché è uscito un’altra cosa. Chapeau tanto di cappello ai tedeschi che come al solito continuano, come dicevo prima, a supportare il software libero open source a livello statale, stanno facendo una serie di esperimenti, sapete bene, in passato ci sono stati quelli di Monaco, ci sono stati anche altri cittati, altre realtà della pubblica amministrazione tedesca, ci credono, ci credono, ci credono e stanno continuando a spingere. Speriamo che questa cosa venga presa d’ispirazione anche da altre istituzioni europee e soprattutto istituzioni italiane perché la sovranità dei dati è una cosa molto importante, l’utilizzo di formati standard probabilità aperti è la cosa più importante che esiste in questo mondo e anche il risparmio che si può generare con una cosa del genere è molto importante per una pubblica amministrazione perché sono soldi delle tasche nostre. E con questa ultima notizia si conclude. Si conclude qui questa centosettanta… se sono arrivato… centosettantesima puntata del Podcast di Marcosbox. Se vedete il sito è un po’ bugato ultimamente perché sto facendo un po’ di esperimenti. Ho cambiato il logo, ho cambiato i colori sociali, vabbè. Anzi, lasciate un commento per fatemi sapere se vi piace questo nuovo look del sito. Dicevo, si conclude qui questa puntata del Podcast di Marcosbox. Come sempre vi invito a seguirmi numerosi sui principali social. Mi trovate su Facebook, mi trovate su X, mi trovate su YouTube, dove trovate il canale dedicato ai video di Marcosbox e non soltanto i podcast, ma trovate anche delle recensioni e altre considerazioni qua e là. Mi trovate sulle principali piattaforme di podcasting, mi trovate su LinkedIn, con il mio profilo personale, mi trovate su Mastodon, nell’istanza Mastodon1, e mi trovate soprattutto con Telegram, dove c’è il canale principale di Telegram che potete utilizzare a modo di feed reader, la community. 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Che utilizzo anche io ormai da diverso tempo e il mio in termini di affidabilità. Tra l’altro ho scoperto una cosa carinissima che non so se vi è mai capitato a voi, a me capita spessissimo con T-Sky che è arrivata la sera, se devo scaricarmi aggiornamenti da FlatTab la condizione mi va proprio lentissima quando vado a fare lo scaricamento degli aggiornamenti su rete T-Sky. Poi che cosa faccio? Io basta che attivo la VPN e poi la velocità da God da FlatTab va a creare una scheggia, un’imitazione del mio provider che non so che cosa fa la sera, dove mi dirotto con il traffico, però comunque la VPN in questo caso mi salva. E lunga vita e prosperità a tutti quanti, ci riascoltiamo la prossima settimana con la prossima puntata del Podcast di Marcosbox e alla prossima. Ciao ciao!

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box