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Brave e i suoi problemi

In questi ultimi giorni molti utenti scontenti dalle nuove politiche sulla privacy e la vendita dei dati da parte di Mozilla Firefox hanno deciso di migrare verso browser alternativi. Fra i più gettonati vi è Brave, un browser web basato su Chromium, divenuto famoso per le sue prestazioni, la presenza di un adblock integrato ma soprattutto per i suoi settaggi out-of-the-box volti ad aumentare la privacy degli utenti durante la navigazione.

Ma è tutto oro quel che luccica?

Pochi di voi si ricorderanno di quando, quattro anni fa, Brave fu beccata a dirottare alcuni alcuni link di ricerca aggiungendo un suo codice di affiliazione, il tutto in maniera celata all’utente. Ve ne parlai anche io sulle pagine del blog e, a quanto pare, non è stata l’unica volta in cui gli sviluppatori sono stati sorpresi a compiere operazioni poco trasparenti.

A riassumere i vari problemi emersi con Brave nel corso degli anni ci ha pensato un utente su reddit in questo post:

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box