Ubuntu e una cifratura troppo efficace
Non credo di essere stato l’unico che, a causa di un cambio sbagliato di configurazione, mi sono ritrovato ad avere un sistema che non si avvia più. A parte una moderata preoccupazione iniziale ho provato a smontare il disco e collegarlo a un altro computer più che per recuperare i dati, per cercare di ripristinare quella modifica.
Unico problema è che il disco in questione era cifrato e anche usando un altro pc, sempre con Ubuntu 24.04, non sono riuscito ad accedere ai miei dati.
Poi ho ben pensato di usare la modalità di recovery, che mi ha permesso di sbloccare il disco, fare boot in modalità solo testo, sistemare il disastro e risolvere il problema.
Questa volta mi è andata bene ma il problema tuttavia rimane, anche perché le installazioni di Ubuntu (con partizionamento di default) sono cifrate dall’installer stesso, quindi non mi aspetto di dover impazzire per poter accede ai dati se uso sempre lo stesso sistema.
I tentativi con Ubuntu
Il primo tentativo è stato banalmente l’uso della stessa distro live: Ubuntu, o meglio Nautilus, vede il disco come cifrato e quindi chiede la password. Dopodiché però arriva un errore e da lì non si va avanti.
Il secondo tentativo è stato scollegare il disco e collegarlo a un altro computer con installata la stessa versione di Ubuntu. Seguendo le istruzioni trovate qui sono arrivato a sbloccare il disco ma non sono riuscito a montare la partizione, il tutto da command line.
I tentativi con altre distro
Non capendo esattamente se il problema fosse nautilus o la cifratura ho tentato qualche altra distro per vedere se fosse possibile fare passi avanti.
Ho provato con Ubuntu 24.10, sperando che la nuova versione di GNOME risolvesse il problema ma niente. Idem con Linux Mint e nemmeno con l’ultima alpha di PopOS con COSMIC
Unico tentativo di successo è stato con Fedora 41 e KDE, con qualche errore mostrato sono riuscito ad accedere correttamente al disco cifrato.
… e Windows?
La cifratura BitLocker (ora) funziona abbastanza bene, i dischi esterni sono gestiti correttamente ma nel caso dovessimo accedere al sistema, l’unico modo con il quale ero riuscito in passato è stato usando Hiren’s boot cd che altro non è che una versione di Windows “liveizzata” con prenistallate una serie di utility per fare manutenzione al sistema. Da qui è possibile montare i dischi e sbloccarli con BitLocker.
Conclusioni
Per come la vedo io il non poter accedere facilmente ai dati non è un problema di poco conto. Non so bene dove stia il problema, se nel metodo di partizione o di cifratura o in un file explorer non abbastanza evoluto ma sicuramente è sotto l’ombrello di Ubuntu.
Smontare fisicamente il disco o usare una distro live basata su KDE mi vanno bene come tentativi disperati, ma il problema esiste e secondo me la cosa va gestita senza essere commentata come “è un problema di GNOME”.