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AJAZZ AK33 Pro: recensione della mia prima tastiera meccanica

Qualche settimana fa ho approfittato di una promozione presente sul mio canale telegram Marco’s Box – Offerte Amazon (correte a iscrivervi se ancora non l’avete fatto) e ho acquistato a poco più di 20 euro la mia prima tastiera meccanica.

La tastiera in questione è una AJAZZ AK33 Pro, tastiera meccanica con layout QUERTY ANSI con 104 tasti e switch blu. La tastiera si collega al pc mediante cavo USB integrato (niente cavo staccabile o connessioni senza fili) e ha il filo che parte da mezzeria della tastiera. Incluso in confezione trovate un estrattore di keycaps in plastica, utile per rimuovere facilmente i keycaps, sia per pulire la tastiera che per cambiarli con qualcosa di più carino dal punto di vista cromatico.

In questa recensione vi parlerò di quello che penso di questa tastiera e vi darò alcuni consigli su come settarla al meglio. Non sarà una vera e propria recensione in quanto su YouTube trovate decine e decine di recensioni di questa tastiera dove vi fanno ascoltare il suo sound.

I materiali

La prima cosa sensazione che si nota quando prendete in mano la AJAZZ AK33 Pro è il peso. La tastiera offre un backplate di metallo che rende la tastiera un mattoncino difficilissimo da smuovere una volta posata sulla scrivania, merito anche dei gommini presenti sul fondo che aumentano il grip. Presenti sul fondo troviamo due rialzi in plastica dura per poter inclinare la tastiera e aumentare il senso di comfort durante la scrittura.

I keycaps sono in ABS leggermente ruvido al tatto e sono incisi in modo tale da far passare meglio luce e dare alla tastiera quel tocco tamarro che tanto amano i gamer. 

 

La retroilluminazione

La tastiera è retroilluminata a righe: non abbiamo la possibilità di impostare il singolo colore dei tasti o impostare un colore unico. Questa è una cosa che potrebbe fare storcere il naso ad alcuni di voi (me compreso) ma alla fine ci si può passare sopra, specie se si vanno a modificare gli effetti di luce.

La tastiera offre infatti sei effetti di luce che è possibile impostare con una combinazione di tasti. Personalmente preferisco impostare quello che io chiamo effetto sasso nel lago che funziona in questo modo: la tastiera resta spenta sino alla pressione di un qualsiasi tasto e, dopo la pressione del tasto, iniziano ad accendersi i tasti limitrofi, come le onde che si generano lanciando un sasso nel lago. 

Ovviamente è inoltre possibile variare l’intensità della retroilluminazione così da poterla adattare alla luminosità ambientale.

Il layout

Come detto ad inizio articolo la tastiera offre un layout QWERTY internazionale, tipico delle tastiere americane. Per chi viene da una tastiera QWERTY ISO classica ci sono sia differenze nei tasti (come il tasto invio che non è a L capovolto), sia di funzionalità dei tasti.

Scordatevi di usare le lettere accentate così come siete stati abituati a fare in precedenza. Se come me riuscite a scrivere a memoria senza guardare la tastiera per utilizzare i caratteri speciali, accentate etc be, dovrete reimparare a farlo.

Un mio amico mi ha dato un utile consiglio nei primi giorni di utilizzo della tastiera. Mi ha condiviso questo schema riassuntivo da usare come memo per capire come usare alcuni caratteri speciali con la tastiera internazionale (sto parlando con te simbolo dell’euro). Stampatevela e appendetela da qualche parte.

 

All’inizio può risultare straniante (io continuo a incartarmi nell’utilizzo dell’apostrofo) ma, dopo un po’ di allenamento muscolare riuscirete di certo a prenderci la mano (o meglio le dita).

Se siete in ambiente Windows vi consiglio di impostare la lingua della tastiera su americano internazionale mentre, su ambiente Linux, su Inglese (USA, intl., con tasti muti).

Così facendo, in caso di dualboot, potrete avere la stessa disposizione dei tasti ed evitare di usare applicazioni strane su Windows per il compose.

Il rumore

La cosa più amata dagli amanti delle tastiera meccaniche è il click che si sente ad ogni pressione dei tasti. Come detto ad inizio articolo la AJAZZ AK33 Pro ha degli switches blu che offrono un feedback tattile accompagnato dal classico click rumoroso stile tastiere vecchio stampo come le IBM model M. 

Se da un lato vi procurerà sommo piacere nella digitazione del testo e in alcuni giochi, dall’altro potrebbe farvi odiare da colleghi o conviventi. Proprio mentre stavo scrivendo questa recensione si è affacciato un familiare che mi ha detto: mazza e quanto rumore che fai con questa tastiera.

Tenete bene a mente questo quando scegliete una tastiera meccanica con switch blu.

Conclusioni

Nel complesso questa tastiera mi sta piacendo, è solida e da un senso premium. La digitazione è piacevole e scrivere testi lunghi risulta meno stancante rispetto ad una classica tastiera a membrana.

Ve la consiglio però solo quando è in offerta in quanto a prezzo pieno trovate marchi più famosi e ogni tanto anche tastiere con layout italiano.

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box