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Office, sicuro ti serva davvero?

 
Il mio rapporto con Office, forse per il fatto che è una suite che
non uso praticamente mai, è sempre stato piuttosto complesso. Essendo
l’insostituibile compagno di ogni ufficio, quindi quando a pagarlo è
qualcun’altro, molta gente mi chiede da anni come averlo anche a casa
diciamo… non proprio nella maniera più commercialmente corretta ma in
quella più rapida, pragmatica ed economica. Le motivazioni dietro una
richiesta del genere solitamente somigliano a “magari non sempre lo uso
ma se serve non posso farne a meno”.

Per anni ho provato a
suggerire cose del tipo “se ti serve DAVVERO direi che è meglio
comprarlo ma visto che ti serve per scrivere giusto tre documenti e una
tabella all’anno, perchè non provi LibreOffice?”. Le risposte sono
piuttosto varie ma su tutte spiccano “perchè poi non va” e “perché
preferisco Office” senza chiaramente motivare.

Ieri e oggi

Fino
a una decina di anni la situazione era a grandi linee questa: se volevi
Office chiedevi in giro, arrivava la chiavetta con quello che serviva,
istruzioni per l’installazione incluse. Questo ti permetteva di avere il
software che volevi, senza spendere un euro, e chissene della legalità e
della sicurezza del tuo PC: gli attivatori infatti a volte erano
veicolo di virus ed era meglio non aggiornare Office per non rischiare
di compromettere l’attivazione. L’alternativa c’era, allora era
OpenOffice, ma la compatibilità era pessima. Ogni volta che si apriva un
documento la formattazione era sempre da risistemare e per chi ci
lavora spesso era qualcosa di comprensibilmente inaccettabile. Office
quindi era lo standard-de-facto per le applicazioni da ufficio.

Ora la situazione è un po’ diversa.

Non
guardo più i “canali alternativi”, se qualcuno mi rompe le scatole per
avere Office offro semplicemente le due opzioni più comuni, nessuna
eccezione.
La prima è quella più semplice, ovvero che te lo compri.
Su Amazon e altri store ci sono decine di offerte di licenze Office per
cifre che stanno sui 30 euro. Non ho mai capito se quelle cose siano
legali, ma presumo più sì che no.

ATTENZIONE: Talvolta le licenze
che si trovano su market alternativi sono “one shot”, ovvero che
valgono per una singola attivazione, se si dovesse reinstallare Office o
il sistema non sono riutilizzabili. Non è un’operazione comune, certo,
ma se succede meglio avere la carta di credito a portata di mano.

La
seconda è cercare di far capire all’utente che il suo caso d’uso è
piuttosto limitato e che LibreOffice potrebbe essere un buon sostituto,
visto che le WordArt sono fortunatamente passate di moda.

LibreOffice
ritengo che attualmente abbia una buona compatibilità con i formati di
MS Office e anche l’interfaccia è abbastanza carina anche se non
infiocchettata come per la controparte prezzolata. Uno dei difetti più
evidenti è la compatibilità per quello riguarda le presentazioni
Powerpoint <-> Impress: pessima allora, pessima adesso. Inoltre
per i pochi che a casa usano un client di posta elettronica sappiamo
bene che Thunderbird è un’ottima alternativa, le ultime versioni tra
l’altro incorporano anche la sync del calendario senza impazzire con i
vari plugin.

I miei tentativi di migrazione

A livello
personale non uso molto programmi office-like, quindi LibreOffice in
caso di necessità va più che bene. Per le quattro presentazioni all’anno
che devo fare mi affido a Google Docs, anche perché sono fan del suo
stile minimale. Thunderbird per me è un must-have.

Al lavoro è la
stessa cosa: abbiamo Google Business, che comprende Google Docs
ovviamente, e tutta la documentazione interna è lì, anche per il fatto
di poterla condividere e poter collaborare più facilmente tra di noi.
Tutte le persone hanno comunque LibreOffice installato. Abbiamo inoltre
degli account Office 365 per le persone che hanno più spesso contatti
con clienti e fornitori per via dei problemi di compatibilità,
principalmente di PowerPoint. Pochi client di posta, l’alternativa web
viene preferita.

Collaboro inoltre con altre due realtà.

La
prima è un’associazione che al momento ha installato Office sui 2 pc
della segreteria, ho tentato di migrare a LibreOffice ma le segretarie
lamentano compatibilità con il gestionale. Non ho ancora potuto
verificare di persona, ma la prova è stata fatta anni fa. Ho chiaramente
suggerito di aggiornare LibreOffice e ritentare. Thunderbird invece è
usato quotidianamente.

La seconda è l’agenzia immobiliare di
famiglia, caso d’uso essere abbastanza interessante. Tre anni fa la
parte informatica è stata rifatta completamente e dei cinque pc
coinvolti, due usano Office mentre gli altri tre LibreOffice mantenuto
aggiornato il più possibile. Al momento dell’installazione non ho
ricevuto lamentele sull’interfaccia e da tre anni a questa parte nessun
problema sulla compatibilità. Potrebbe anche essere dovuto al fatto che i
documenti e i fogli di calcolo sono piuttosto semplici, in ogni caso mi
sembra un ottimo risultato sia tecnico che economico. Thunderbird è
usato solo per consultare gli archivi offline della posta esportati da
Gmail, per il resto l’interfaccia web è la più usata.

Costi

LibreOffice
è liberamente scaricabile e utilizzabile anche in ambito lavorativo.
Sono chiaramente esclusi i costi di migrazione, eventuale addestramento
all’uso ed eventuali martellate per sistemare la formattazione.

Office invece ha un costo non trascurabile. A parte le licenze che si trovano
in giro su Amazon e vari sui 30 euro, il costo ufficiale per la versione
home è di 149 euro per i soli applicativi Word, Excel, PowerPoint.
Mentre per le versioni 365 i prezzi partono da 99 euro all’anno per un
abbonamento Family fino a sei persone e uno Personal da 69 euro l’anno
con più dispositivi. Va detto che è compreso uno spazio OneCloud da 1Tb a
6Tb. Non analizzerò le offerte per le aziende, che comprendono altri
servizi come Teams, e nemmeno le versioni gratuite online. Mi pare però
di capire che, a parte i 149 euro per i soli applicativi, il resto dei
costi sia abbastanza in linea con i servizi offerti.


Tra
l’altro si ipotizza che nel prossimo futuro l’abbonamento potrebbe essere
l’unico modo per avere Office
, quindi la domanda che l’utente dovrebbe
farsi è: ne vale la pena per quello che lo uso?

Torniamo a LibreOffice

Se
la risposta alla domanda iniziale è “no”, la domanda successiva è:
perché LibreOffice non va bene? Interfaccia? Compatibilità?
Nel caso
ci fosse una risposta perché non metterla in pratica? Capisco che
“copiare” l’interfaccia non sia il massimo, ma sicuramente è qualcosa
che facilita l’eventuale migrazione.

Poi, francamente, l’idea di
metterlo anche sugli store a pagamento per sovvenzionare il progetto
,
mi sembra un po’ sciocca. Piuttosto vista la diffusione e la varietà di
utenti io avrei puntato più su più progetti di crowdfunding mirati
(UI,UX, bugfix). Mi sentirei più motivato a dare un contributo sapendo
che va ad aiutare più una specifica area piuttosto che fare una
donazione generica.

Le
alternative non mancano: gratuite o a pagamento, open e non. OnlyOffice
ad esempio ha un’interfaccia moderna e accattivante, vanta inoltre una
compatibilità migliore di LibreOffice, però essendo un’azienda basata in
Russia preferisco evitare a causa situazione internazionale.

Considerazioni finali

L’intento
di questo post non vuole di certo essere un invito al boicottaggio di
Microsoft Office, è un ottimo pacchetto di programmi e servizi, ma un
invito a pensarci se davvero ha senso spendere tutti quei soldi se non
siamo sicuri che sia necessario visto che le alternative ci sono eccome.

Personalmente
non condivido le ultime scelte di casa Microsoft, a partire
da Windows 11 con i suoi requisiti hardware stringenti che
costringeranno (si fa per dire) un sacco di gente a gettare PC ancora
performanti per installare l’ultima versione del sistema operativo
, sul
quale bisognerà per forza agganciare un account Microsoft. E poi c’è
Office che passerà quasi certamente in abbonamento: in pratica una
persona dovrà pagare dai 70 ai 100 euro l’anno solamente per gestire una
tabella e scrivere una lettera.

LibreOffice potrebbe essere
un’ottima soluzione per l’utente saltuario, come credo la maggioranza
dei privati sia, o per piccole aziende che non hanno bisogno dei servizi
extra.

Lo dico?

Potrebbe essere anche un buon punto per
valutare un passaggio a Linux, se alla fine del 2025 verranno offerte le
due pillole (cit):
– pillola rossa: butti un computer ancora buono e per Office dovrai iniziare a pagare un abbonamento

pillola blu: potresti valutare di installare Linux e adeguarti a
LibreOffice, se non servono programmi ultra specifici potrebbe essere
una buona idea

Ok, ok, c’è anche la terza via, ovvero mi tengo un
OS non più supportato con Office cra****o, ma da tecnico è un’opzione
che non considero nonostante molte persone faranno così.

Su tutto
questo, qual è la vostra opinione? Credete che LibreOffice possa
migliorare per essere più considerato come alternativa a Office? Avete
mai tentato delle migrazioni con successo? Avete voglia di raccontarlo
nei commenti?

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box