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Introduzione ad OpenStreetMap

OpenStreetMap (OSM) è la mappa libera del mondo: il progetto crowdsourced permette di usufruire di dati liberi da vincoli di licenza restrittivi e di contribuire a migliorarli; tutto il progetto è basato su strumenti open source, dall’infrastruttura di base ai programmi che permettono di modificare i dati.

Dal 2004 ad oggi è passato ad essere da semplice progetto alternativo a Ordnance Survey, l’Agenzia del Territorio inglese, a concorrente sempre più in crescita nel mondo dei servizi geolocalizzati.
Tutto nasce da una considerazione semplice: perchè devo pagare per ottenere delle cartine spesso non aggiornate e che posso solo consultare? Se volessi usarle per un progetto personale dovrei comprare una licenza da una società che distribuisce dati geografici (nel caso di una applicazione) o che produce visualizzazioni (per un libro ad esempio). Il potere della filosofia collaborativa dietro il mondo open source e dietro Wikipedia si può applicare ai dati geografici?

Il progetto è assistito (ma non comandato) da un ente non-profit registrato nel Regno Unito, la OpenStreetMap Foundation (OSMF)

La Licenza

Perchè serve una licenza se l’obiettivo è avere una mappa libera? Per assicurare che tutti i contributi siano dichiarati liberi e gratuiti e che anche il database rimanga liberamente accessibile.

Fino al 12 Settembre 2012 la licenza utilizzata era la CC-BY-SA, ma questa era stata specificatamente scritta per le opere creative, che siano testi, foto, video.
Ciò creava un’area grigia in certe legislazioni (come negli Stati Uniti) in quanto la legge sul copyright copre il “lavoro” ma non il “dato fattuale”, e stando alla legislazione americana, i “fatti” non sono assoggettati a protezione (per approfondire leggi questo).

L’ ODBL 1.0 è l’attuale licenza, adottata dopo un processo lungo due anni, è frutto del lavoro della OSMF e della Open Knowledge Foundation ed è specificatamente scritta per gli insiemi di dati.
Le condizioni sono semplici: tu utente sei libero di
-condividere copie,
-produrre opere derivate,
-modificare e trasformare il database,
 a patto che
-conservi l’attribuzione dei dati originali
-se modifichi o adatti il database, ne offri anche una versione sotto ODBL
-lo mantieni aperto distribuendo una versione senza restrizioni se tu decidessi di usarne.

Cronologia

9 Agosto 2004: registrazione del dominio openstreetmap.org
25 Dicembre 2005: primi 1000 utenti
22 Gennaio 2006: prima versione di JOSM
22 Marzo 2006: primo inserimento di dati OSM su un dispositivo Garmin
20 Agosto 2006: nasce la OSM Foundation
14 Luglio 2007: prima State Of The Map a Manchester
23 Gennaio 2008: finito l’import dei dati TIGER in USA
17 Marzo 2009: 100.000 utenti registrati
29 Agosto 2012: 750.000 utenti registrati
12 Settembre 2012: Cambio definitivo di Licenza


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Chi utilizza il progetto

Ovvero adesso vediamo qualche esempio “famoso”:

1. HOT ed emergency mapping

Essendo un progetto libero e su base volontaria, è naturale che esso venga prediletto quando si tratta di intervenire su zone non commercialmente appetibili o su cui ci sia bisogno di un intervento immediato.

Nel 2009 nasce l’Humanitarian OpenStreetMap Team, divenuto nel 2010 una ONG, per supportare la diffusione delle risorse gratuite per la mappatura. I suoi membri vanno sul campo nelle aree di crisi, fornendo strumenti e consulenza, o intervenendo in prima persona, per creare cartografia che rispecchi la situazione attuale del territorio e coadiuvi iniziative di altra natura.
I tre esempi più famosi sono Gaza, Kibera ed il terremoto di Haiti.

A Gaza è stato fatto uno sforzo nel Gennaio 2009 per completare la mappatura della Striscia, ed il risultato è stato che le ambulanze utilizzano OpenStreetMap sui navigatori (prima non esisteva nessuna società che fornisse una mappa utilizzabile per il pronto intervento), vedi ad esempio un servizio su GitHub, questo articolo (o Repubblica) e questa guida. La mappa 

Kibera è uno slum di Nairobi (Kenya) abitato da 200 mila persone (95 mila persone al km quadrato!) dove nel Novembre 2009 è arrivato l’uomo bianco con un GPS ed ha subito trovato una risposta nella comunità che è sfociata in MapKibera: una mappa di un territorio povero e senza voce ha originato un sito nel quale la comunità trova una voce aperta al mondo. La mappa 

Infine il terremoto di Haiti è stato forse l’evento che ha fatto più risaltare OpenStreetMap come valido strumento di aiuto.
Il 12 Gennaio 2010 è avvenuta la prima scossa. Nelle 24 ore successive due ditte di immagini satellitari rilasciano foto ad alta definizione dell’area colpita e 2000 utenti si mettono a tracciare quanti più dati possibili, e volontari sul campo inseriscono quello che manca, dai campi profughi alle fonti d’acqua pulita. La mappa così generata è stata di enorme aiuto nella gestione degli aiuti e per orientare chi ha gestito la crisi sul campo. La stampa ha dato grande risalto alla cosa (ad esempio vedi New Yorker o la gallery della BBC). La mappa 

2. Utilizzo commerciale

Uno dei più grandi regali che il “concorrente” principale, Google Maps, ha potuto fare ad OSM è stato mettere a pagamento le proprie API per i grandi utilizzatori, ed OSM ne ha approfittato (ad esempio aprendo un sito, Switch2Osm, per dare un accesso semplificato a chi vuole passare il proprio sito ad OSM). Questo è un breve elenco dei ‘brand’ più conosciuti che hanno scelto OSM:
Flickr in occasione delle Olimpiadi di Pechino.
Foursquare
Apple (involontariamente? certo che Apple e mappe non vanno d’accordo..)
Wikipedia (che ha attivato una collaborazione tra le due comunità)
Craigslist
USA Today

Tra le società che hanno fatto di OSM il loro business (e contribuiscono al progetto) ne ricordiamo tre:
Cloudmade fondata da Steve Coast
Geofabrik (che offre gli estratti del dataset per tutte le nazioni)
Mapbox
Quest’ultima startup è la protagonista degli ultimi switch di altre aziende: offre rendering personalizzati ed hosting delle mappe, ha rilasciato tool open source come Tilemill (che serve a generare mappe ed è basato su Mapnik, il renderer più famoso), ed è destinataria di un grant da 575 mila dollari per migliorare l’infrastruttura e l’usabilità di OpenStreetMap.

3. Altri utilizzi istituzionali

-L’Università di Cambridge ha aggiornato la sua mappa delle strutture inserendo tutti i particolari su OSM
-Il Giro d’Italia produce le mappe delle tappe con OSM.
-Portali del turismo del Lazio e della Sardegna

Conclusione

Questa vuole essere una introduzione generale ad Openstreetmap, nelle prossime puntate (che devo ancora scrivere) approfondirò la struttura dei dati, come contribuire al progetto e come utilizzare i dati.
Per domande mi trovate nei commenti e su Google+.

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box