La libertà di panorama è sotto attacco
Il copyright della Torre Eiffel è scaduto. Ma, in seguito ad una causa del 1990, i giochi di luce sono considerati “opere visuali originali”, pertanto quest’immagine è censurata a causa delle leggi francesi sulla libertà di panorama. La foto è stata oscurata da SPQRobin da una foto di Sami Dalouche, sotto licenza CC BY-SA.
Il seguente post è tradotto ed adattato da “Freedom of Panorama is under attack” di Owen Blacker.
Il 9 Luglio 2015, il Parlamento Europeo voterà se abolire il nostro diritto di fare e condividere fotografie, video e disegni di edifici e di opere d’arte pubblica.
Il background
Sin da quando è stata eletta al Parlamento Europeo nel Maggio 2014, il parlamentare del Partito Pirata Julia Reda è stata la referente della riforma della Direttiva sul Copyright (2001/29/EC).
Il suo rapporto iniziale, comprendente tutti gli aspetti del copyright e dei diritti associati, è stato accolto con risposte di vario tenore, dal parlamentare del Partito Pirata svedese Amelia Andersdotter, che ha criticato le proposte poiché troppo conservative e non riformatrici, fino alla società di riscossione francese SACD che ha rigettato il rapporto come “inaccettabile per chiunque voglia che la creazione culturale rimanga ambiziosa, forte e diersificata in Europa”.
Uno dei molti aspetti che la Reda ha trattato nella sua analisi è qualcosa che viene chiamato “libertà di panorama”, che è il diritto di scattare ed usare foto di opere posizionate in spazi pubblici – edifici, sculture ed opere d’arte. La Direttiva sul Copyright permette agli stati membri di creare eccezioni a riguardo all’interno delle loro leggi sul diritto d’autore ma non lo richiede, pertanto diverse nazioni hanno sostenuto posizioni differenti:
Nel Regno Unito abbiamo un diritto esplicito nell’articolo 62 del “Copyright, Designs and Patents Act” del 1988, che trae le sue origini dal Copyright Act del 1911. Gli stessi diritti vengono dati dall’articolo 93 del “Copyright and Related Rights Act” irlandese (200) e dall’articolo 65 del “Copyright Act” (1968) australiano.
Per confronto, gli Stati Uniti sarebbero verde pallido in questa mappa -la legge equivalente, 17 USC 120(a), esclute le rappresentazioni tramite immagine degli edifici dal diritto d’autore dell’architetto, ma non fornisce la stessa eccezione per le opere d’arte pubbliche.
In altri paesi – principalmente la Francia, l’Italia e la Grecia – questo diritto non è assolutamente esistente. In teoria in Italia, per esempio, quando vengono pubblicate immagini di “beni culturali” (edifici, sculture, dipinti eccetera) per scopi commerciali uno deve otteneere l’autorizzazione dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Anche l’Islanda ha diritti sul panorama limitati – su Wikimedia Commons non ci sono immagini della Hallgrímskirkja, poiché è protetta fino al 2021 dal diritto d’autore.
Tornando al Parlamento invece, la commissione giuridica (JURI) ha adottato l’emendamento del parlamentare centrista francese Jean-Marie Cavada che rimuove i diritti sulla Libertà di Panorama negli stati membri dell’Unione Europea e dell’EFTA aggiungendo al rapporto di Reda le parole in grassetto nel seguente paragrafo (il soggetto è il Parlamento Europeo):
16. Considers that the commercial use of photographs, video footage or other images of works which are permanently located in physical public places should always be subject to prior authorisation from the authors or any proxy acting for them;
(16. Considera che l’uso commerciale delle fotografie, del materiale video o altre immagini delle opere che sono posizionate in modo permanente in luoghi pubblici fisici debba essere sempre soggetto ad autorizzazione preventiva dell’autore o dell’intermediario che agisce per loro conto😉
Per confronto, la versione originale recitava:
Calls on the EU legislator to ensure that the use of photographs, video footage or other images of works which are permanently located in public places is permitted;
Questo nonostante l’IMCO, la commissione Mercato interno e protezione dei consumatori, ha fatto proprio il contrario nel suo parere al JURI – in parte perché la maggioranza dei paesi UE (e UE+EFTA) hanno queste libertà. Il riuso senza condizioni ha il supporto – un altro emendamento del JURI, proposto dal parlamentare liberale/regionalista croato Ivan Jakovčić, che è stato battuto per poco, chiedeva alla Commissione di “prevenire lo sviluppo parassitario di nuovi interessi commerciali alle spese di autori e dei loro diritti”. Certo, parole forti!
Per confronto, solo lo scorso anno il capitolo russo di Wikimedia è riuscito a modificare il Codice Civile per portare alcuni cambiamenti alla legge sul diritto d’autore, introducendo i diritti sulla Libertà di Panorama.
Il 9 Luglio 2015 – quindi fra tre settimane – il Parlamento Europeo voterà in sessione plenaria sul rapporto emendato. Il rapporto è formalmente una “propria iniziativa”, ovvero non ha peso legislativo, ma ci si aspetta che sarà molto influente nel plasmare le eventuali proposte legislative della Commissione Europea.
Ok, quindi cosa vorrebbe significare?
I diritti sulle riproduzioni dell’arte pubblica sono spigolature – sono molto marginali per il creatore di nuovi edifici e di arte contemporanea ma sono di immenso valore per la capacità di riprodurre pubblicamente e di discutere queste opere.
Invece di permettere a tutti di scattare e pubblicare fotografie di edifici e monumenti in luoghi pubblici – come viene celebrato tutti gli anni da Wiki Loves Monuments e dai libri con fotografie fornite dagli autori – bisognerebbe negoziare i permessi, le autorizzazioni e i diritti d’autore per ogni video, foto, dipinto o disegno con qualunque potenziale di utilizzo commerciale, altrimenti potrebbero essere usate solamente immagini autorizzate, di nuovo con diritti d’autore da pagare.
Per fare un solo esempio di perché questo è grave, Wikipedia non accetta immagini che non possano essere riutilizate per ogni scopo. Wikimedia Commons ha una categoria piena di richieste di cancellazione che sono relative alla libertà di panorama, con olte 4500 immagini già cancellate; sono state cancellate quasi 100 immagini che solamente riguardavano la Piramide del Louvre.
Lo status di libri già pubblicati senza queste autorizzazioni diventerà poco chiaro; molte immagini di Wikipedia che riproducono opere d’arte verranno perse; e diventerà più difficile e più costoso pubblicare in futuro libri che trattano estensivamente architettura ed opere d’arte – o anche solo le bozze degli artisti che le riproducono.
L’Atomium – il monumento nazionale del Belgio – è sotto copyright, ed i detentori sono litigiosi; le voci di Wikipedia non hanno fotografie dell’edificio perché non possono. La SABAM, la società di riscossione dei diritti d’autore belga, detiene i diritti di proprietà intellettuale su tutte le riproduzioni dell’immagine. E’ illegale pubblicare foto dell’Atomium fino a che il copyright scadrà il primo Gennaio 2076.
Questa è senza giri di parole un’idea terribile. I creatori di queste opere non guadagneranno cifre significative – e sarebbe molto difficile argomentare che un architetto o un artista a cui è stata commissionata un’opera d’arte posta in uno spazio pubblico debba ricevere royalties nello stesso modo col quale le ricevono musicisti ed autori.
Delle sette nazioni europee dove gli architetti e gli artisti visuali hanno il reddito più alto, sei hanno Libertà di Panorama piena (l’eccezione è il Lussemburgo). E i creatori non producono queste opere ignorandone la destinazione – non è lo spazio pubblico ad entrare nello studio dell’artista, ma è il lavoro dell’artista ad essere presentato in uno spazio pubblico.
Cosa possiamo farci?
Il pezzo del Wikipedia Signpost a riguardo fornisce alcuni consigli concreti. La raccomandazione dell’IMCO è di creare un’eccezione a livello dell’Unione e questo ci ricorda che molte giurisdizioni europee hanno il concetto di libertà di panorama; è quindi plausibile che il voto dell’assemblea plenaria del Parlamento Europeo possa cassare l’emendamento di Cavada. Perchè questo succeda, dobbiamo fare lobby con i nostri parlamentari: il modo migliore è chiedere al proprio parlamentare di riferimento di comunicare il proprio disappunto al capogruppo – questo è più efficace rispetto a contattarli direttamente. Chiedete la conferma che il gruppo (o il singolo) voterà per rimuovere questa clausola dal rapporto e che difenderà il diritto di utilizzare foto scattate in luoghi pubblici. La comunicazione funziona meglio se viene espressa come lettera personale: cosa vuol dire per voi poter scattare liberamente una foto in un luogo pubblico e farci quello che desiderate? C’è una foto di questo tipo che vi sta particolarmente a cuore? Magari che è stata riutilizzata commercialmente? Avete svolto ricerche per le quali il materiale illustrativo ha fatto la differenza? Più parlerete della vostra esperienza personale più avrete impatto.
Oltre a contattare i parlamentari, bisogna condividere questo problema con chi potebbe interessato e potrebbe prendere l’iniziativa. Parlate con gli ordini professionali, sindacati, associazioni culturali, architetti, artisti, scrittori, editori, fotografi, giornalisti, accademici. Tutti quelli che pensate possa avere una voce in merito, incoraggiateli a parlare – prima del 9 Luglio 2015.