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Ubuntu, Gnome e il futuro…

La notizia ha sicuramente mosso le acque del mondo GNU/Linux e Open in generale. Canonical annuncia la fine dei lavori su Unity e il ritorno all’adozione di GNOME come DE preDEfinito (scusate….non ho resistito) a partire dalla prossima LTS di Aprile 2018. Ho preferito aspettare qualche giorno prima di farmi un’idea e vedere come avrebbe reagito la comunità dietro Ubuntu (rimanendo piacevolmente sorpreso dalla mole di reazioni su Google Plus).

Il ritorno a GNOME pone l’utenza affezionata alla distribuzione davanti al bivio: Restare o cambiare?

Restare…

Il futuro della distribuzione è questa: Tornare a Gnome come DE predefinito dalla 18.04 con probabilmente la fine della derivata ufficiale “Ubuntu Gnome“. Adottandolo come predefinito rappresenterà la distribuzione, quindi cura massima, magari qualche feature caratteristica della distribuzione (anche se Software Center è già quello di Gnome 3) anche se non esiste più un software per il cloud proprio della distribuzione (Ubuntu One).

Cambiare…

Le alternative non mancano e mentre già esiste il fork per mantenere e sviluppare Unity 8, tantissimi pensano di passare ad altro: Negli ultimi tempi si sono fatti largo nuovi DE come ad esempio Budgie, che tanto bene fa parlare di se, Cinnamon che è stabile su Mint da diversi anni, ma anche lo storico KDE riscuote consensi.
Ma conviene installare un nuovo DE su Ubuntu o cambiare distribuzione?
GNOME ad esempio è adottato storicamente da Fedora, KDE Neon e OpenSuse rappresentano invece le distribuzioni di riferimento per gli amanti delle librerie grafiche Qt, Cinnamon come già detto in precedenza è il DE di Mint. La domanda quindi è lecita: “Perché restare su Ubuntu?”

A voi la parola!

Voi cosa avete intenzione di fare, resterete su Ubuntu aspettando di vedere come si evolverà la situazione o cambierete distribuzione? State meditando l’abbandono in favore di Windows?

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box