Hector “marcan” Martin si dimette da leader del progetto Asahi Linux e spara a zero sulla comunità Linux
Hector Martin, noto anche come “marcan”, ha annunciato le sue dimissioni da leader del progetto Asahi Linux. Nel suo lungo post Martin riflette sulla sua esperienza passata nella scena homebrew della Wii, dove ha contribuito a sviluppare software per consentire agli utenti di eseguire applicazioni non ufficiali. Questa esperienza lo ha portato al burnout a causa degli utenti che utilizzavano il suo lavoro principalmente per la pirateria.
Con il lancio del chip Apple M1, Martin ha visto l’opportunità di portare Linux su questa nuova piattaforma aperta, senza le complicazioni legate al jailbreak. Ha quindi avviato il progetto Asahi Linux, che ha rapidamente guadagnato supporto e donazioni, permettendo al team di sviluppare un’esperienza Linux fluida su hardware Apple, nonostante la mancanza di documentazione ufficiale.
I primi due anni sono stati incredibili, poiché Hector e gli altri contributori del progetto Asahi, hanno portato la piattaforma dal nulla a una delle esperienze Linux più fluide che si possano ottenere su un laptop, ed è stato costruito tutto da zero, senza alcun supporto o documentazione da parte del fornitore. È stata un’impresa impossibile, qualcosa che non era mai stato fatto prima, e ci sono riusciti.
La difficoltà di contribuire al kernel Linux
Sfortunatamente, dopo un po’ le cose sono diventate meno divertenti. Innanzitutto, ci sono stati i problemi di upstreaming del codice nel kernel Linux. A detta di Martin essere nella posizione di dover upstreamare il codice praticamente su ogni sottosistema Linux, toccando driver di tutte le categorie e anche un po’ di codice comune, è un’esperienza incredibilmente frustrante.
Gli utenti pretenziosi
Ma poi sono arrivati anche gli utenti privilegiati. “Quando arriverà Thunderbolt?” “Asahi non mi servirà a niente finché non potrò usare i monitor tramite USB-C” “La durata della batteria fa schifo rispetto a macOS” “Non riesco nemmeno a controllare la temperatura della CPU”. “Quando arriverà il supporto M3/M4?”
Per molto tempo, ben dopo aver rilasciato una versione stabile, le persone continuavano a sostenere che Asahi Linux e Fedora Asahi Remix in particolare erano “alpha” e “instabili” e “non adatti per un utilizzo quotidiano” (nonostante migliaia di utenti, Martin compreso, lo utilizzino quotidianamente e persino per i server).
Le donazioni calanti
Non importa quanto Martin e gli altri contributori facessero, quante imprese impossibili realizzassero, la gente voleva sempre di più. E di più. Nel frattempo, donazioni e promesse continuavano a diminuire lentamente , e lo hanno fatto da quando è stato lanciato il progetto. Non abbastanza da decretare la fine immediata del sogno di Martin di lavorare ad Asahi a tempo pieno nel breve termine, ma abbastanza da fargli chiedere se tutto questo fosse davvero apprezzato. Il picco massimo di volume di donazioni mensili è stato il primo o il secondo mese. Più cose gli sviluppatori realizzavano, meno supporto ricevevano.
Il bournout
Martin era consapevole che il burnout era un rischio molto concreto e lo ha gestito limitando il tempo dedicato a determinate aree, come l’upstreaming del kernel. Ciò funzionò abbastanza bene e fu per lo più sostenibile all’epoca. Poi è arrivato il 2024 e alcuni problemi personali per Martin che nel contempo ha dovuto gestire vari abusatori e stalker che hanno molestato e attaccato lui e la sua famiglia (e continuano a farlo).
I problemi con Rust
Rust per Linux ha incontrato molte difficoltà nel diventare un progetto upstream nel kernel Linux, principalmente a causa della mancanza di supporto dai principali stakeholder e della gestione di Linus Torvalds, definita un fallimento di leadership. Il progetto è stato ostacolato da diversi responsabili di sottosistemi, che hanno demoralizzato il team con abusi verbali e opposizione, portando anche alle dimissioni di un importante contributore.
Per il progetto Asahi Linux, Rust è stato fondamentale: ha permesso il successo del driver GPU e sta sostituendo C per la gestione di driver più complessi e moderni. Rust rappresenta una scelta migliore per affrontare le sfide tecniche dell’hardware avanzato, come dimostrato anche dal nuovo driver Nova per GPU Nvidia.
Lasciare che Rust per Linux si sviluppi a lungo termine senza puntare subito all’upstream presenta diversi problemi. In primo luogo, questa situazione danneggia il morale degli sviluppatori e potrebbe essere interpretata come mancanza di interesse, mettendo a rischio il futuro del progetto. Inoltre, il modello di sviluppo del kernel Linux penalizza i fork downstream, rendendo la manutenzione onerosa e poco praticabile a lungo termine.
Per Asahi Linux, mantenere un fork downstream significa dover ribasare continuamente sul kernel upstream, aumentando il carico di lavoro. Inoltre, le politiche del kernel e di Mesa impediscono di abilitare il driver GPU upstream finché il lato kernel non è accettato, obbligando a fornire fork separati di Mesa agli utenti. Questo limita l’uso dell’accelerazione GPU in scenari con container standard, come Docker, Podman o Waydroid. La situazione compromette l’esperienza degli utenti.
La critica a Linus Torvalds e alla comunità Linux
Martin ha deciso di dimettersi dal ruolo di manutentore upstream per il supporto Apple ARM per Linux dopo aver subito abusi, ostacoli all’upstreaming di Rust per Linux e comportamenti tossici da parte di alcuni membri di alto livello, denunciando la formazione di “cricche” che agiscono contro di lui dietro le quinte e la mancanza di supporto da parte di Linus Torvalds, nonostante i contributi significativi di Asahi Linux, come il supporto per i chip Apple M1 e M2.
La comunità Linux, secondo Martin, è diventata inospitale per sviluppatori indipendenti, favorendo esclusivamente chi è sostenuto da grandi aziende. Questo ambiente ostile ha portato alla perdita di figure chiave e ha reso insostenibile il lavoro per chi non è supportato da sponsor. Martin, dopo aver dedicato anni e sacrificato la propria vita personale per il progetto, sente che non vale più la pena continuare in queste condizioni.
Martin si dimette anche da responsabile del progetto Asahi Linux con effetto immediato. Il progetto continuerà senza di lui e sta già lavorando con il resto del team per gestire il trasferimento di responsabilità e credenziali amministrative. Il suo Patreon personale verrà sospeso e coloro che lo hanno supportato personalmente sono incoraggiati a trasferire il loro supporto ad Asahi Linux OpenCollective.