Il podcast di Marco’s Box – Puntata 175
Nuova puntata del podcast di Marco’s Box, come sempre dedicata a commentare le principali notizie della settimana (circa) appena trascorsa. Buon Ascolto ma anche buona visione in quanto questa è una puntata speciale con video! Ebbene si, potete vedere il mio bel faccione sul canale YouTube @quellodelpacco.
Dove ascoltare la puntata del podcast
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Trovate la puntata su Spotity, Google Podcasts, Anchor, Apple Podcast, Castbox, TuneIn, Amazon Music, Amazon Alexa e YouTube. In alternativa, per ascoltarla sul vostro player preferito, potete aggiungere il seguente feed. Oppure potete ascoltare la puntata tramite il player integrato nella pagina 🙂
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Gli argomenti trattati in questa puntata
In questa puntata si parla di:
- 00:13 – Allerta di sicurezza: XZ colpito da codice dannoso che potrebbe consentire l’accesso non autorizzato al sistema da remoto – https://www.marcosbox.org/2024/03/allerta-di-sicurezza-xz-colpito-da-backdoor.html
- 06:06 – Applicazioni malevoli sullo Snap Store: Canonical ci mette una prima pezza – https://www.marcosbox.org/2024/03/applicazioni-malevoli-sullo-snap-store-canonical-mette-pezza.html
- 09:08 – Flathub ora segnala le applicazioni non verificate – https://www.marcosbox.org/2024/03/flathub-segnala-app-non-verificate.html
- 13:01 – Rilasciata la Beta di Fedora Linux 40 – https://www.marcosbox.org/2024/03/rilasciata-la-beta-di-fedora-linux-40.html
- 14:28 – Canonical estende il supporto a lungo termine a 12 anni a partire da Ubuntu 14.04 LTS – https://www.marcosbox.org/2024/03/canonical-estende-il-supporto-lungo.html
- 15:56 – Microsoft pensa una GUI per WSL – https://www.marcosbox.org/2024/03/microsoft-pensa-una-gui-per-wsl.html
- 17:41 – La Cina vieta l’uso di hardware e software americani sui computer governativi – https://www.marcosbox.org/2024/03/cina-vieta-uso-di-intel-amd-microsoft-windows-pc-govenativi.html
- 21:20 – Da Android a iOS: storia della migrazione di un vecchio nerd – https://www.marcosbox.org/2024/03/da-android-ios-storia-della-migrazione-di-un-vecchio-nerd.html
Trascrizione della puntata realizzata con con Speech Note
E adesso la trascrizione della puntata realizzata con l’intelligenza artificiale:
Amici del software libero open source, benvenuti o bentornati in questa 175esima puntata del podcast di Marcos Box a commentare con voi le principali notizie dal mondo del software libero open source della settimana appena trascorsa. E non è stata una settimana molto piacevole dal punto di vista informatico perché nella serata del 29 marzo è stato dato un alert di sicurezza che ha scatenato il panico e lo sconforto praticamente in tutte quante le distribuzioni Linux ma soprattutto la paura per tutti quanti i sistemisti Linux che hanno cercato di rincorrere le notizie, capire i da farsi, che cosa fare insomma sono stati dei momenti concitati nella serata di ieri sera. Che cosa riguarda questo alert di sicurezza? Il ricercatore in ambito di sicurezza Andres Fraund ha segnalato che il repository su github di XZ è stato compromesso. Da una backdoor che può colpire tutto quel software che si basa sulla libreria software LibLZMA. Questa compromissione può a sua volta andare a influire sui login sicuri della shell sulle distribuzioni che eseguono Systemd. Ma andiamo con ordine, cerchiamo di capire un po’ che cos’è XZ, che cosa fa questa backdoor e perché è preoccupante. XZ è un formato di compressione dati di uso generalistico che praticamente si utilizza in quasi, anzi praticamente tutte le distribuzioni Linux, si utilizza sia nei progetti comunitari che nelle distribuzioni commerciali. Essenzialmente è un software che aiuta a comprimere e poi decomprimere i formati di file di grandi dimensioni in dimensioni più piccole e quindi più facilmente gestibili per la condivisione. Che cosa ha fatto l’attaccante? L’attaccante è andato a pubblicare un contributo all’interno del codice della versione 5.6.0 di XZ, versione che è stata rilasciata a febbraio 2024, ad aggiungere una backdoor che può essere sfruttata per poter avere un accesso remoto completo ai sistemi degli utenti, i gnarie che hanno installato questo pacchetto. La versione dannosa va a interferire con l’autenticazione in SSHD tramite i sistemi di autenticazione. Di ssh il protocollo comunemente utilizzato per connettersi in remoto ai sistemi e sshd è il servizio che va a consentire l’accesso nelle giuste circostanze questa interferenza potrebbe potenzialmente consentire un malintenzionato di violare l’autenticazione sshd e ottenere l’accesso non autorizzato all’intero sistema da remoto quindi capite bene che è una cosa molto grave specialmente per chi gestisce server che cosa è successo è successo vi dicevo che la scoperta è stata fatta soltanto adesso ma questa backdoor è presente dalla febbraio 2024 c’è stato poi anche una minor release di xz e quindi potenzialmente tutti tutti quanti gli utenti che hanno aggiornato questa questo pacchetto si ritroveranno si sono ritrovati per un mese con questa backdoor attiva sul proprio computer che cosa hanno detto i principali mondiali di questo pacchetto che è stato detto che è stato detto che è stato detto che è stato detto che è. Versione stabile della distro perché i pacchetti compromessi facciano parte delle versioni quelle testing unstable e experimental di debian per le quali quindi necessitate di fare un aggiornamento della vostra macchina perché i maintainer hanno provveduto a ripristinare una versione precedente di questa di x z che è esente da questa backdoor quindi se siete su debian accorrete e siete su debian testing stable e experimental andate aggiornare il vostro sistema perché debian c’è già messo una pezza addirittura stavo leggendo poi nei commenti che pare che in debian stanno considerando addirittura di fare un downgrade alla versione 5.2 quindi ancora precedente perché sembra che questo tizio ha caricato questo codice malevolo era da parecchio tempo che andava a bazzicare fornendo contributi quindi per per evitare problemi effettivamente effettivamente fanno bene a retrocedere a una versione. Precedente quindi gg per debian redatta anche intervenuta sull’accaduto pubblicando un avviso di sicurezza per fedora linux 40 la beta che è stata rilasciata e fedora ride hanno effettuato anche loro il robert la versione 5.4 a breve per fedora linux 40 arriveranno le iso aggiornate per quanto riguarda fedora ride una volta riportato anche per questo caso la versione precedente di xz perché ancora in queste ore stanno provvedendo a fare tutto le istanze di fedora ride potranno essere tranquillamente distribuite per quando riguarda invece open sus il problema riguarda ovviamente le versioni quelle roving di open sus col cioè tamber guide e open sus micro os che purtroppo essendo distribuzioni che si sono aggiornati praticamente subito hanno aggiornato praticamente subito il pacchetto sono state affette dalla backdoor dal praticamente dal set. Di marzo perché dal 7 di marzo che hanno iniziato a distribuire questo aggiornamento ovviamente anche in questo caso i manutenitori di open susa hanno effettuato il rollback del pacchetto quindi invito è quello di aggiornare le vostre macchine infine anche il team di sicurezza il team di Arch Linux ha lanciato l’alert perché Arch è una distribuzione che aggiorna subito però ha detto a loro su Arch non dovrebbero esserci problemi perché Arch non collega direttamente open ssh grib zeta e quindi questo vettore di attacco non è possibile. Restiamo a parlare di sicurezza informatica parlando adesso di applicazioni malevoli presenti sullo snap store e del fatto che canonica finalmente ha cercato di trovare una soluzione che può riuscire a mitigare un po il problema nelle scorse settimane lo sap store era stato attaccato da vari malintenzionati che avevano caricato applicazioni malevoli che si fingevano applicazioni per la gestione di portafogli cripto valuta quindi il team di di canonical vista l’entità e la pericolosità di questo di questo danno ha cercato di monitorare tutte quante le applicazioni che sono state caricate negli ultimi mesi per cercare di trovare degli a potenziali applicazioni dannose però questo questo primo tentativo di mitigare il problema si è rivelato inefficace adesso hanno deciso di agire diversamente per mitigare il problema come misura immediata hanno deciso di cambiare la modalità di registrazione dei nomi per le nuove applicazioni. Caricate sullo snap store adesso quando si registra il nome di una nuova applicazione verrà richiesto di compilare un apposito modulo inserendo il nome dell’applicazione un commento sulla scopo sulla natura dell’applicazione stessa una volta fatto gli ingegneri di canonical provvederanno a disseminare le informazioni fornite e valuteranno le azioni da intraprendere se ritengono che ci sia qualcosa di sospetto è in questa fase gli ingegneri di canonical potranno contattare l’editore chiedendo maggiori informazioni se questa richiesta del nome supera i controlli il nome verrà concesso per lo snap store se si sospetta che lo snap a cui è rivolta la richiesta del nome sia dannoso oppure sia correlato ad un portafoglio criptografico la richiesta del nome verrà rifiutata e quindi si bloccherà tutta la procedura il processo di autorizzazione durerà al massimo due giorni lavorando da quando è stata fatta la richiesta riusciranno quelli di canonical con questa mossa miticale. Il problema? Spero di sì, perché non ci sta facendo una bellissima figura canonical sotto questo punto di vista. Qua va presa una decisione, vanno prese misure drastiche e a questo punto anche quello di vietare applicazioni per la gestione di criptovalute è una scelta drastica, ma è doverosa da fare, anche perché c’è del penale. Quei poveretti che hanno scaricato applicazioni truffe per la gestione di criptovalute dallo SnapSource si sono ritrovati con i conti prosciugati. Oddio, non è che uno ci piange la notte per il cripto, perché sapete bene come lo penso sul mondo del cripto, ne ho parlato già diverse volte in passato, per me è tutta speculazione, quindi se ci perdono gli speculatori a me non è che mi piange il cuore, posso andare a dormire tranquillamente la notte. Però effettivamente è un problema che va risolto. risolto da parte di Canonical. E restando sempre… In ambito store di applicazioni, anche Flattab ha annunciato, anzi non ha annunciato perché ha agito direttamente senza rilasciare attualmente nessun comunicato stampa, ha introdotto nelle scorse ore una modifica che va incontro ai legittimi dubbi da parte degli utenti in merito alla sicurezza delle applicazioni presenti sul proprio repository. Adesso visitando il sito internet di Flattab è possibile visualizzare di sotto del nome di ogni applicazione un segno di spunta che ci informa se la proprietà del ID dell’applicazione è stata verificata oppure no. In questo caso potete vedere nell’esempio c’è quella di Flatpak di Google Chrome che non è verificato, quello di Firefox che è verificato. Adesso quindi hanno introdotto all’interno dello store il concetto di applicazione verificata. Praticamente un’applicazione verificata è un’applicazione che viene pubblicata in Flattab dal suo sviluppatore originale o da una terza parte. Parte che è stata approvata dallo sviluppatore flat tab verifica l’identità dello sviluppatore utilizzando il ID delle app e il sito web oppure il profilo dello sviluppatore se è su un sito di hosting del codice sorgente quindi non significa chiariamo, non significa che le applicazioni non verificate che non hanno i bug di applicazioni non verificate siano potenzialmente dannose, perché di fatto sono applicazioni come Google Chrome, sono applicazioni anche mi sembra che che ne so, Bitwarden e compagnia bella quindi sono applicazioni che comunque sono rodate sono da diverso tempo che vengono mantenute aggiornate e di fatto ad esempio anche altre distribuzioni anche sulle distribuzioni Linux generale, le applicazioni non sono direttamente dalla fonte quindi c’è sempre qualcuno che e va a rimaneggiare e rimpacchettare Paradiso. Quindi è un problema ma non è un problema, passatemi il termine. Quindi potete continuare a installare in soldoni applicazioni da flat tab però adesso con questo bannerino avete un po’ il port più leggero nel caso in cui state installando applicazioni quelle più comuni che sono state già verificate perché di todosi questo è sicuro che viene dalla fonte. Per venire incontro a tutti quanti gli utenti paranoici hanno anche aggiunto un’opzione alla riga di comando che serve per aggiungere i repository di flat tab, questa opzione consente di andare a specificare alla flat pack di andare a installare soltanto le applicazioni che sono state verificate su flat tab quindi non potete installare applicazioni non verificate non verificate sulle macchine a cui aggiungete questa riga di col. Quindi se voi siete sistemisti e volete dare un petta Cristo, come si dice dalle mie parti, aggiungete questa opzione e sulle macchine che gestite state sicuri che non possono andare a fare danni. Perché l’hanno aggiunto questo e perché l’hanno aggiunto in maniera silenziosa e senza dire niente? Eh, come è fatto notare nei commenti, non è che qua ci sta qualche patata bollente che scoppierà prima o poi anche su Flattab? Boh, non lo so, a questo punto mi viene un po’ la paura, perché questi temi, con tutti questi problemi di sicurezza, qualche domandina me la faccio. Passiamo adesso a parlare di distribuzioni Linux. Questa settimana c’è stato il rilascio della versione beta di Fedora Linux 40. Le novità principali di Fedora Linux 40 sono l’aggiunta di PyTorch, il popolare framework di machine learning open source, che adesso è disponibile direttamente per l’installazione con un semplice comando. Aggiunto poi, ovviamente, sono stati aggiornati i principali desktop environment e l’edizione principale di Fedora viene rilasciata con GNOME 46. La versione con KDE viene rilasciata con Plasma 6 in versione soltanto WLAN, quindi abbiamo soltanto la sessione WLAN preinstallata. Ovviamente le applicazioni X11 continueranno a funzionare comunque con WLAN tramite XWLAN e se volete. Potete installare X11, cioè potete abilitare la sessione X11 in un seconda battuta. Per quanto riguarda invece… Aggiornamenti sotto il cofano troviamo un Podman 5 per la gestione di container, il framework per l’acceleratore MD-ROC-CM che è stato aggiornato alla versione 6, LLWM alla versione 18 e GCC alla versione 14. Sulle pagine di Marcos Box trovate i link per poter scaricare la ISO aggiornata. Restando in tema distribuzioni Linux, c’è una notizia molto interessante per tutti quanti gli utenti Ubuntu all’ascolto. Canonical ha deciso di estendere il supporto a lungo termine a 12 anni anche per Ubuntu 14.04 GTS. Sapete bene come funziona il supporto esteso di Ubuntu? Abbiamo un supporto esteso per versione GTS che è di 5 anni. Con Ubuntu Pro questo impegno può essere preso a 10 anni, sia per i repository principali che per quelli universe, e con un abbonamento che di fatto è gratuito per gli utenti domestici, quindi se volete potete utilizzarlo sulle vostre macchine casalinghe, ovviamente a pagamento per le aziende e quant’altro. Adesso è stata data un’opportunità in più, che è stato introdotto un supporto esteso di altri due anni aggiuntivi chiamato Legacy Support, che in questo caso può essere anche abilitato su Ubuntu 14.04. che ti essere quindi. Non soltanto per le nuove sui due punto ma anche per quelle vecchissime perché di fatto la 14.04 è stata rilasciata nel 2014 quindi gg per per canonica che si sta prendendo un impegno di questo tipo ovviamente a pagamento non è da poco andare a competere con altri big del settore come reddato. Passiamo adesso a parlare di Microsoft e dei Windows Subsystem per Linux. Microsoft sta pensando di potenziare ulteriormente i Windows Subsystem per Linux aggiungendo un’interfaccia grafica per la gestione delle distribuzioni installate. La notizia arriva dalla pagina GitHub di Microsoft DevOom dove è stato pubblicato anche un mock-up dell’interfaccia grafica e una lista delle funzionalità che i sviluppatori intendono aggiungere. Con questa possibilità sarà possibile gestire tutte le distribuzioni installate, aggiornarle, metterne delle nuove, arrestare le macchie virtuali, visualizzare lo stato di ogni distribuzione, se è in esecuzione, disattivata o quant’altro, disinstallare le distribuzioni, impostare quella predefinita per la nostra macchina, importare le distribuzioni Windows Subsystem per Linux da VHD o Data, esportarle in VHD o TAR, visualizzare la RAM delle CPU totali utilizzate da. Windows up system per linux in quel momento insomma si possono fare tante belle cose secondo me microsoft sta facendo una mossa giusta andando a migliorare ulteriormente il servizio ea strizzare così l’occhio a tutti quanti gli sviluppatori che necessitano il windows up system per linux su windows 11 e gg per microsoft è una bella notizia questa qua per tutti quanti gli sviluppatori io non lo utilizzo quindi a me ne frega niente come penso anche moltissimi di voi quindi noi noi siamo utenti che se ci piace se abbiamo necessità di utilizzare linux utilizziamo linux non utilizziamo queste scorciatoie vabbè però è una notizia interessante da riportare. Una guerra si può combattere non soltanto dal punto di vista cinetico ma anche dal punto di vista commerciale e tecnologico. E in questi ultimi anni si sta combattendo un conflitto commerciale e tecnologico tra Stati Uniti e Cina con gli Stati Uniti che nel corso degli ultimi anni hanno imposto una serie di pesanti sanzioni ad aziende di origini cinesi, aziende tecnologiche di origini cinesi che in alcuni casi hanno causato anche dei enormi danni economici a queste aziende. Basti pensare ai vari ban che sono stati affibbiati a Huawei o a ZTE. Che sono entrambe grandi colossi cinesi della tecnologia che per via dei ban imposti dagli Stati Uniti hanno visto crollare il loro mercato di prodotti anche nel territorio europeo e non soltanto del territorio statunitense. Adesso la Cina ha deciso di rispondere in una maniera un po’ particolare che adesso andremo a vedere. La Cina ha introdotto… Una serie di linee guida volte eliminare gradualmente l’utilizzo di microprocessori statunitensi quindi prodotti da intel o md sui personal computer e i server governativi verranno predilette soluzioni nazionali quindi aziende cinesi del caibo di huawei e python prenderanno il posto di md e intel il divieto riguarderà non soltanto i computer dei server governativi ma anche per tutte quante quelle imprese a controllo statale e sapete bene che imprese a controllo statale in cina ce ne sono a bizzeffe le linee guida degli appalti oltre a vietare l’utilizzo di hardware statunitense hanno deciso di estendere di evitare anche l’utilizzo di sistemi operativi proprietari statunitensi quindi microsoft windows non potrà più essere utilizzato sui computer governativi cinesi e verranno verranno adottate soluzioni con sistemi operativi. Linux. Questa fase, questo stop all’utilizzo di tecnologie statunitense si dovrà completare entro il 2027, quindi la Cina si è data tre anni per compiere questo grande passo verso l’indipendenza tecnologica. Quindi la Cina diventa praticamente il primo paese ad avere un’autorchia tecnologica, impensabile fino a qualche anno fa, ma adesso fortunatamente grazie ai progressi che hanno compiuto nello sviluppo del software, con le varie distribuzioni Linux che ci sono state sovvenzionate dal governo, ma anche a livello tecnologico si sono avvicinati e adesso possono compiere questo importante passo. Perché è importante questa notizia? Perché l’ho pubblicata sulle pagine di Marcos Box? Perché una adozione in grande scala di sistemi operativi basati su Linux all’interno dell’indipendenza tecnologica del territorio cinese. A maggior ragione, maggior contributo al kernel Linux, maggior contributo, maggiori novità che arriveranno, migliorie che arriveranno all’interno del codice sorgente di Linux e dei progetti open source in generale. Quindi per noi è una cosa da stare a guardare in maniera attenta perché ci saranno molto probabilmente delle ripercussioni positive da questo conflitto tecnologico tra Cina e Stati Uniti. Ultimo argomento di questa puntata riguarda un articolo esperienziale che ho pubblicato sulle pagine del blog dal titolo Da Android a iOS, storia della migrazione di un vecchio nerd. Perché bene sì, sono passato da iOS dopo anni di sistemi operativi Android, quindi io vengo dalla vecchia scuola, ho iniziato con l’HTC Desire, che è un telefonino che ho, ce l’ho ancora, funziona ancora, a parte i display che c’è qualche piccolo problemino, però funziona ancora. Ce l’ho caricato nel corso degli anni e più disparate ROM là sopra. Poi ho posseduto un Nexus 4, anche in quel caso l’ho tirato per anni con ROM di terze parti, quindi mi sono divertito a fare modding più rapide metta. Per poi passare a dispositivi con Google One, altre ROM di Lenovo, di Motorola. Ho poi posseduto infine l’ultimo dispositivo Android che ho posseduto, è un Mi 10 Lite, quindi la ROM di Xiaomi. Quindi, se non mi sbaglio, è un dispositivo che ho utilizzato per fare modding, per poi passare a dispositivi con Google One, altre ROM di Lenovo, di Motorola. quindi sono un utente proprio storico. Di android sono tende anche nella prima ora di android però ho deciso ugualmente di mettermi in gioco anche con me stesso nell’occasione che si era rotto il telefono ho deciso di puntare su un telefono di faccia un po più alta per una questione puramente di diciamo così durata nel tempo perché un dispositivo diciamo su un dispositivo più costoso ti dà maggior sicurezza di avere una durata nel tempo per quanto riguarda sia i componenti hardware che anche gli aggiornamenti del sistema operativo quindi ho deciso di provare a eos perché anche perché se dobbiamo criticare i sistemi operativi alternativi se criticare con condizioni di causa io ho sempre criticato aios ogni volta mi sono trovato quei cinque minuti a smettere con i dispositivi di persone che conosco hanno da anni dispositivi con iOS, mi sono sempre trovato un po’ impacciato. Nell’utilizzo del sistema mi sono trovato un po’ costretto però ho deciso ugualmente di dargli una chance di capire su lungo termine se veramente questo sistema operativo nel caso avendo acquistato un iPhone sapete bene come funziona con gli iPhone sono praticamente degli asseni circolari quindi se mi stancherò da qui a un anno potrò vendere senza perderci granché e poter tornare ad Android nel caso e vabbè vi racconto tutto questo che cosa mi piace di iOS che cosa non mi è piaciuto di iOS che cosa mi manca di Android vi racconto tutto nell’articolo che ho pubblicato sul blog vi invito numerosi a lasciare un commento a raccontarmi la vostra esperienza se anche voi avete fatto la migrazione da Android ad iOS o viceversa magari voi avete fatto la migrazione da Android ad iOS e vi siete pentiti e siete tornati nel giro. Quindi libero sfogo ai vostri commenti alle vostre esperienze perché confrontarsi su questa cosa è bello per chi me lo si stesse chiedendo sono passato un sistema chiuso quindi rinnego i miei principi di libertà e quant’altro no non rinnego i miei principi di libertà sono un utente linux ne vado fiero di essere un utente linux sono anche un utente linux cacacacchio sono un utente linux sono utente di software libero open source apprezzo i software libero open source gli straconsiglio a tutti quanti li utilizzo però dato telefonia non è proprio non è proprio vero che android è un sistema operativo completamente libero vi invito riguardo a leggervi anche quel che è pubblicato sul sito della GNU foundation l’articolo di richard stollman riguardo ad android perché di fatto quando noi parliamo di telefonia non parliamo. Di sistemi liberi al 100% perché abbiamo sì che è Linux alla base, però tutto l’ecosistema, tutto quello che ci gira attorno non è libero perché abbiamo blog proprietari, abbiamo ROM che non sappiamo di fatto che cosa vanno a fare, livello di tracciamento e quant’altro. Abbiamo poi soprattutto applicativi di terze parti proprietari, utilizziamo i servizi di Gmail, di YouTube, di altri gestori di poste elettroniche, quindi alla fine noi siamo costretti a utilizzare per la maggior parte del tempo applicazioni proprietarie per poter fare quello che ci interessa. E’ una cosa che magari andremo successivamente ad analizzare anche sotto questo aspetto. Sulle pagine del blog. Farò magari qualche articolo di approfondimento per dirvi come la penso riguardo ad Android in generale. Lasciate un commento, ripeto, lasciate un commento. Sono contento di leggere la vostra opinione, anche se molti di voi già mi hanno criticato su altre piattaforme, quindi sono contento di leggere anche eventuali insulti. Ecco questa ultima notizia, si conclude qui questa 175° puntata del podcast di Marcos Box. Prima di lasciarvi, fatemi fare tanti auguri a Marcos Box, perché oggi, il giorno che sto registrando questa puntata, 30 marzo 2024, Marcos Box compie la bellezza di 15 anni. Quindi sono 15 anni che Marcos Box è aglattivo, sono 15 anni soprattutto che voi mi supportate, mi leggete, condividete i miei articoli e quant’altro. Quindi grazie del vostro affetto, grazie per questi 15 anni assieme sulle pagine di Marcos Box e un abbraccio a tutti quanti. Mi faccio un abbraccio, anzi oggi mi vado a comare una piccola tortina, ci metto la bandeglina e ci metto, mi faccio pure la foto, che è la pubblicità. Prima di lasciarvi, come sempre, vi ricordo che potete seguirmi sui principali social, Facebook, X, Youtube, dove sono disponibili le videopuntate del podcast. Questa puntata poi sarà un po’ Particolare perché non so se avete notato ci sono gli stacchi in questa puntata ciò problemi con quella gola non riesco a fare discorsi più lunghi di tot senza così quindi ho dovuto fare un po di sacco un nuovo modo di realizzare la puntata video ma vedremo se poi se poi vi piace questo modo di realizzare puntata video vi rendo predefinito vi dicevo poi mi trovate sulle principali piattaforme di podcasting mi trovate su linkedin con mio profilo personale mi trovate su mastodon su mastodon 1 per la precisione e soprattutto trovate mi trovate su telegram con il canale delle notizie di marcos box la community telegram al quale vi invito a iscrivervi numerosi perché non si parla soltanto di linux è un canale telegram delle offerte amazon con link referral ad amazon sapete bene come funziona acquistando da un link referral amazon mi restituirà una parte quindi potete supportare i blog in questa maniera infine vi ricordo che potete anche supportare i blog acquistando rinnovando la vostra vpn nella fattispecie, acquistando o rinnovando NordVPN. 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