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Il podcast di Marco’s Box – Puntata 163

 

Nuova puntata del podcast di Marco’s Box, come sempre dedicata a commentare le principali notizie della settimana (circa) appena trascorsa. Buon Ascolto ma anche buona lettura in quanto da oggi è disponibile la trascrizione integrale della puntata!
Trovate la puntata su SpotityGoogle PodcastsAnchorApple Podcast, CastboxTuneIn, Amazon MusicAmazon Alexa e YouTube. In alternativa, per ascoltarla sul vostro player preferito, potete aggiungere il seguente feed. Oppure potete ascoltare la puntata tramite il player integrato nella pagina 🙂

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L’audio trascrizione della puntata

Amici del software libero e open source, benvenuti o bentornati in questa centossessantatreesima puntata del Podcast di Marco’s Box. Non per vantarmi ma io quest’anno ho fatto un albero con i controfiocchi, è bellissimo, al bacio.

01-163-pi

E rieccoci qui in questa nuova puntata del Podcast di Marco’s Box a commentare con voi le principali notizie dal mondo del software libero e open source. In questa puntata parleremo di una inquietante metodologia di spionaggio appena denunciata da un senatore americano. Alla fine mi sa che finiremo tutti per tornare ai feature phone.

 

02-163-linux mint 21.3

Apriamo questa puntata parlando di Linux Mint 21.3, la prossima major release della più importante e conosciuta fra le derivate di Ubuntu. Clement Lefebvre ha annunciato il rilascio della versione Beta di Linux Mint 21.3. 

Questa nuova versione vedrà l’arrivo di Cinnamon 6.0 che segna un importante passo per il futuro di Linux Mint in quanto introduce per la prima volta il supporto, seppur sperimentale, a Wayland. Wayland non sarà prioritario rispetto a Xorg in quanto gli sviluppatori si concederanno un lunga fase di test per poter offrire, quando sarà pronta, una sessione Wayland scevra da problemi. Per facilitare il testing da parte degli utenti è stato realizzato un repository Github dedicato per i problemi relativi a Wayland, sia che debbano essere risolti in Cinnamon, in un progetto XApp, in uno strumento Mint o in qualsiasi altro progetto software mantenuto dal team di Mint. Sul blog trovate il link del repository.

Le altre novità che troveremo sulla distro riguardano le applicazioni sviluppate in casa dal team di Mint. Il file manager Nemo introduce il supporto alle azioni di terze parti per il menu contestuale. Le azioni saranno trattate con una nuova spezia con la possibilità di crearne di nuove e condividerle con la comunità caricandole sull’apposito sito messo in piedi dal team di Mint.

Hypnotix riceve la possibilità di impostare i canali preferiti, con la possibilità di crearne di personalizzati, magari da video musicali presenti su YouTube. 

Bulky, lo strumento di rinominazione dei file in batch, ha ricevuto il supporto per le miniature e il drag and drop.

Infine in Pix, la riproduzione dei video tiene conto dell’orientamento del video e lo ruota automaticamente.

Son curioso di provare questa nuova versione di Linux Mint, l’ho già messa su macchina virtuale, magari nei prossimi giorni farò una delle mie non recensioni.

03-163-lubuntu 24.04 e wayland

Restiamo in famiglia Ubuntu parlando di uno dei suoi flavours ufficiali meno pubblicizzati. Faccio anche io un mea culpa in quanto in questi anni non ho mai dedicato abbastanza spazio alla distro sulle pagina del blog. La distro di cui vi voglio parlare è Lubuntu, la variante di Ubuntu che fa utilizzo di LXQt come desktop environment. Bene, per i suoi utenti ci sono buone nuove. Anche Lubuntu avrà la sua sessione sperimentale con Wayland a partire da Lubuntu 24.04 LTS. Ancora non sappiamo come verrà gestita la cosa, l’unica informazione che gli sviluppatori ci hanno dato è che mirano a rendere Wayland la sessione predefinita entro la fine del 2024 quindi con il rilascio di Lubuntu 24.10. Oltre a Wayland la versione 24.10 vedrà inoltre completata la migrazione alle Qt 6.

Per quanto concerne le altre novità che ci aspettano su Lubuntu 24.04 LTS troveremo alcune modifiche a Calamares che ci consentiranno, in fase di installazione, di scegliere fra una installazione minimale senza snadp, una installazione normale ed una completa con preinstallato Element, Thunderbird, Krita e Virtual Machine Manager.

Avremo inoltre una interfaccia grafica per la gestione del bluetooth e un editor grafico per configurare la schermata di login SDDM.

Infine, ma non meno importante, avremo due nuovi temi predefiniti che finalmente daranno una svecchiata alla distro.

Voi cosa ne pensate? Utilizzate Lubuntu o più in generale LXQt? Non so come ma, da quel che leggo, la maggior parte dei pinguini, quando si parla di desktop environment leggeri, continua a preferire soluzione GTK come Xfce.

 

04-163-firefox e il suo declino

Cambiamo adesso argomento e passiamo ad uno che ultimamente mi sta molto a cuore. Qualche puntata fa vi avevo parlato della mia decisione di passare a Firefox come unico browser web, sia lato desktop che mobile. Mi sono auto imposto questa decisione per una questione puramente di principio, dopo aver visto dove sta andando a naufragare la libertà degli utenti sul web. Chrome è diventato il nuovo Internet Explorer andando ad erodere le quote di mercato degli altri browser web. 

Se prendiamo come riferimento il periodo da novembre 2022 a novembre 2023, con dati aggregati di desktop, mobile e console a livello globale, troviamo Chrome con un 64% di adozione, Safari al secondo posto con un 19%, a seguire il nuovo Microsoft Edge che ricordo a tutti essere basato su Chromium con il 4,95% e Firefox è fermo al quarto posto con un misero 2,94%. A seguire troviamo altri browser web, sempre però basati su Chromium.
La situazione è sconfortante per Firefox che si trova con percentuali davvero misere. L’unico browser non basato su Chromium che sta tenendo botta è Safari, ma questo è merito puramente della potenza di fuoco di Apple che, con i suoi device, in alcune nazioni del mondo, la fa da padrone con percentuali di diffusione quasi bulgare.
Dati che fanno paura e che fanno temere per il futuro di Firefox. A pensarla in questo modo non sono il solo e anzi, stando un interessante analisi svolta dal blogger Bryce Wray, le cose potrebbero addirittura peggiorare.
Bryce Wray ha pubblicato un articolo dove ci parla di un evento, che sembra ormai imminente, che secondo lui impatterà ulteriormente, in maniera negativa, sulla diffusione del browser.
Il Governo degli Stati Uniti ha una sua sua linea guida, chiamata U.S. Web Design System (USWDS), che è rivolta agli sviluppatori di siti web governati. La USWDS fornisce agli sviluppatori di siti web governativi una serie completa di standard da rispettare per la loro realizzazione.

Nella documentazione per gli sviluppatori viene utilizzata la “regola del 2%” (che viene usata anche dall’omologa direttiva britannica) che recita: …supportiamo ufficialmente qualsiasi browser al di sopra del 2% di utilizzo come osservato dal sito governativo analytics.usa.gov. E indovinate un po’ come sta messo attualmente Firefox secondo le statistiche di riferimento? Attualmente è al 2,2% e si sta avvicinando pericolosamente alla soglia critica.

Nel suo articolo, Bryce Wray, ipotizza cosa potrebbe accadere a Firefox qualora dovesse scendere al di sotto del 2% di diffusione.

  • Una volta che Firefox scende sotto la soglia del 2% nell’analisi dei visitatori del governo, l’U.S. Web Design System dice agli sviluppatori web del governo che non devono più supportare Firefox.
  • Quando la notizia si diffonde, si diffonde rapidamente non solo alla comunità degli sviluppatori front-end, ma anche ai dipartimenti IT delle aziende per cui alcuni sviluppatori web lavorano. Molte aziende fanno molti affari con il governo e, quindi, qualsiasi cosa faccia il governo dal punto di vista informatico influenzerà quello che fanno le aziende.
  • Le aziende vedono questo cambiamento come un’opportunità per ridurre i costi di sviluppo e i tempi di consegna, in quanto fornisce una scusa per eliminare alcuni test (e, in rari casi, la codifica specifica) dal loro flusso di lavoro di sviluppo. 

Insomma uno scenario da incubo per Firefox e per i suoi utenti.

A mio avviso le cose per Firefox potrebbero comunque migliorare nel 2024 con l’arrivo del Manifest V3 che renderà la pubblicità su Chrome sempre più invasiva per gli utenti e difficile da arginare con le estensioni che normalmente siamo abituati ad usare. In questo caso Firefox potrebbe guadagnare quote di mercato fra gli utenti grazie al fatto che continuerà a supportare le specifiche attuali per le estensioni che consentono agli adblocker di essere efficaci.

Io spero che questo accada, che Firefox si riprenda, perché Firefox è da sempre pioniere, accanto agli utenti, nella crociata per migliorare la nostra privacy sul web.

Oltre a questo temo per il web anche da un punto di vista puramente pratico. In uno scenario dominato dai browser web basati su Chromium una potenziale falla di sicurezza, se non scoperta per tempo, potrebbe avere effetti tragici.

Voi cosa ne pensate?

05-163-i governi ci spiano

Restiamo a parlare di privacy con una importante scoperta che arriva dagli stati uniti. Governi non identificati monitorano gli utenti di smartphone mediante il sistema di notifiche push di iOS e Android.

 
A far emergere la vicenda è stato il senatore americano Ron Wyden che negli scorsi giorni ha inviato una lettera al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nella quale ha affermato che funzionari stranieri stavano chiedendo i dati a Google ed Apple.
 
Le applicazioni su iOS e Android utilizzano il sistema di notifiche push per notificare i messaggi in arrivo, le notizie e aggiornamenti di varia natura. Quello che la maggior parte delle persone non sa è che quasi tutte queste notifiche passano attraverso i server di Apple e Google. Attraverso questi dati è possibile ricavare informazioni sulle applicazioni utilizzate, quando i messaggi sono stati visualizzati, con chi si è comunicato e in alcuni casi anche la posizione.
 
A seguito della denuncia del senatore Ron Wyden, Apple si è pronunciata affermando che questa vicenda da loro l’occasione di cui avevano bisogno per condividere maggiori dettagli con il pubblico su come i governi monitorano le notifiche push. Apple ha affermato che “In questo caso, il governo federale ci ha proibito di condividere qualsiasi informazione” aggiungendo inoltre “Ora che questo metodo è diventato pubblico, stiamo aggiornando i nostri rapporti sulla trasparenza per dettagliare questo tipo di richieste.”

Google ha affermato di condividere “l’impegno di Wyden nel mantenere gli utenti informati su queste richieste”.

Il Dipartimento di Giustizia ha rifiutato di commentare la
sorveglianza delle notifiche push o se abbia impedito ad Apple o Google
di parlarne.

Stando a quanto riportato da Reuters
una fonte a conoscenza della questione ha confermato che sia le agenzie
governative straniere che quelle statunitensi hanno chiesto ad Apple e
Google metadati relativi alle notifiche push per, ad esempio, aiutare a
collegare gli utenti anonimi di app di messaggistica a specifici Account
Apple o Google.

La fonte ha rifiutato di identificare i governi
stranieri coinvolti nella richiesta, ma li ha descritti come democrazie
alleate degli Stati Uniti. La fonte ha inoltre detto di non sapere per
quanto tempo tali informazioni fossero state raccolte grazie a questo
metodo.

Tutto questo è inquietante. Ormai è un dato assodato, mediante i nostri smartphone siamo costantemente tracciati e spiati dalle multinazionali a cui diamo volontariamente i nostri dati in cambio di servizi gratuiti e potenzialmente anche da chi dovrebbe vigilare sui propri cittadini.

 

06-163-fine

E con questa ultima notizia si conclude qui questa centosessantatreesima puntata del Podcast di Marco’s Box. Come sempre vi invito a seguirmi numerosi sulle pagine social su Facebook, X, Linkedin, Mastodon ma anche su YouTube e Telegram. Vi ricordo inoltre che su Telegram trovate tre canali per seguire il blog: la pagina principale con le notizie che potete usare a mo di feed reader, la community Telegram dove potete discutere di tutto quello che interessa ed infine un canale Telegram con una serie di offerte Amazon da me selezionate e che potete usare per supportare il blog grazie ai link affiliazione o, se siete più smanettoni, potete utilizzare direttamente voi il codice referral marcosbox-21 che trovate linkato sul blog. Vi ricordo inoltre che potete supportare il blog anche acquistando o rinnovando la vostra VPN su NordVPN, Surfshark e Atlas VPN usando i miei link affiliazione che trovate sul blog.

Be un, saluto a tutti quanti, lunga vita e prosperità e ci riascoltiamo la prossima settimana, con la prossima puntata del Podcast di Marco’s Box. Ciao ciao.

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box