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Fedora 39 – Guida Post-Installazione

 

EDIT: Sistemata la parte dei repo aggiuntivi a seguito di un suggerimento nei commenti

Smaltito l’entusiasmo per Debian 12 e avendo avuto un po’ di difficoltà a martellare tiny11 sul mio portatilino, ho deciso di curiosare un po’ la nuova versione di Fedora, di cui tutti parlano molto bene, riproponendo una guida post installazione.

1 – Aggiungiamo i repo di terze parti e aggiorniamo il sistema

Immediatamente subito dopo l’installazione, abilitiamo i repositori di terze parti come proposto dal wizard iniziale e aggiorniamo il sistema preparandoci a circa 800MB di aggiornamenti da scaricare. Nel caso non avessimo abilitato i repository nel wizard iniziale possiamo sempre abilitarli da Software.

sudo dnf update

Se dovesse fallire il comando (!!!) sudo rpm –rebuilddb come suggerito dal messaggio di errore risistema il tutto.

2 – Installiamo i codec multimediali e i font aggiuntivi

Prepariamoci a un’altro lungo download di 900 e passa MB di pacchetti per aggiungere i codec multimediali:

sudo dnf install gstreamer1-plugins-{bad-*,good-*,base} gstreamer1-plugin-openh264 gstreamer1-libav –exclude=gstreamer1-plugins-bad-free-devel

sudo dnf install lame* –exclude=lame-devel

Mentre per installare qualche altro font i comandi sono:

sudo dnf install -y ‘google-roboto*’ ‘mozilla-fira*’ fira-code-fonts

Installiamo ora il necessario per avere a disposizione anche i font Microsoft, per fare questo abbiamo bisogno di qualche pre-requisito:

sudo dnf install curl cabextract xorg-x11-font-utils fontconfig

E successivamente:

sudo rpm -i https://downloads.sourceforge.net/project/mscorefonts2/rpms/msttcore-fonts-installer-2.6-1.noarch.rpm

3 – Aggiungiamo il supporto per i file compressi

Un comando secco:

sudo dnf install -y unzip p7zip p7zip-plugins unrar

4 – Ottimizziamo l’uso della batteria

Tlp fornisce una serie di ottimizzazioni semplicemente installandolo e dimenticandosene (cit. secca dalla fonte)

sudo dnf install tlp tlp-rdw

Unica avvertenza è di non usare tlp insieme ad altri gestori di alimentazione

 

Per la personalizzazione di GNOME farò poi un post dedicato.

Ma quindi … Fedora o Debian?

Sono entrambi ottimi sistemi che però necessitano di un po’ di post installazione, una volta sotto mano quello che serve, un copincolla in più o in meno non cambia di certo la vita. GNOME, per chi lo usasse, è da personalizzare su entrambe e con flathub a disposizione non c’è più la rottura di avere applicazioni ferme a versioni precedenti in nome della (sacrosanta eh) stabilità.

Personalmente, nonostante un flusso di aggiornamenti e quasi folle e di rilasci fin troppo frequenti, mi sento di preferire Fedora in quanto ha un installer più moderno, e già in fase di ulteriore svecchiamento, e il passaggio tra versioni è gestito molto bene.

Fonte: https://itsfoss.com/things-to-do-after-installing-fedora/

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box