Sembra Windows ma non è …
Ammetto, forse a causa del forte caldo di questi giorni che dà alla testa, che da quando sono venuto a sapere di questi cloni non ho resistito alla tentazione di provarli, per cui ho scaricato subito le iso in attesa di avere un po’ di tempo per darci un’occhiata. Non ho fatto una recensione o un hands-on come per le altre volte ma ho solo provato un po’ queste distro in macchina virtuale per soddisfare la mia curiosità.
Wubuntu è un progetto che, partendo da Ubuntu, mira a ricreare fedelmente i desktop di Windows 10 e 11. Il sito, che sembra di una società brasiliana visto il prefisso di contatto telefonico +55, fa scaricare una Free Edition con la possibilità di acquistare una Professional Key per avere un supporto dedicato. Per 35 dollari direi che parliamo di gente particolarmente ottimista.
La versione 10 utilizza Cinnamon e devo ammettere che, come poi sarà anche per la versione 11, la grafica è davvero curata molto molto bene. I menu e le icone sono davvero fedeli all’originale, personalmente visto di sfuggita potrei anche confondermi.
Questa versione però è un po’ un mappazzone di componenti, ok Cinnamon, ma la schermata di login è palesemente quella di KDE mentre lo store delle applicazioni è Gnome Software. E’ preinstallata anche una suite da ufficio, OnlyOffice, che ha nel menu avvio le icone delle controparti Microsoft: ecco … quello avrei evitato.
Va bene ricreare un’experience ma prendere per i fondelli l’utente non è bello. Nel menu Start ci sono anche i collegamenti per le versioni web degli applicativi di Office. Preinstallati anche il browser Edge, nativo e OneDrive che non ho provato.
Il pannello delle impostazioni è incredibilmente fedele all’originale.
La versione 11 sembra fatta un po’ meglio: l’utilizzo di Plasma rende tutta l’interfaccia un pelo più coerente anche se mi è sembrato di vederla meno reattiva della versione 10. Da notare che le macchine virtuali usate avevano le stesse caratteristiche.
La parte applicativa è la stessa anche se ho notato che nel menu Start le voci di OnlyOffice si chiamano OnlyOffice Word, OnlyOffice Excel: geniali! E’ lo stesso trucco che usai con mio papà per nascondere LibreOffice, durò poco.
Come per la versione 10 anche qui troviamo le versioni online degli applicativi Office, Edge, OneDrive e Teams. C’è anche la possibilità, che non ho provato, di usare applicazioni per Android.
Le impostazioni anche qui sono molto ben realizzate a livello grafico, a parte qualche refuso di WindowsFX e il fatto che Windows Updater in realtà apra Discover di KDE.
Una caratteristica di questo progetto è il fatto di avere integrato Wine e quindi le applicazioni per Windows dovrebbero essere gestite correttamente. Ho quindi scaricato al volo VLC, Rufus e Handbrake per dei test veloci, ma solamente il primo ha funzionato come da copione, gli altri invece nisba.
Mettiamola così, è secondo me un progetto interessante dal punto di vista grafico: il look and feel è davvero ottimo, ma a livello pratico credo che se un utente vedesse un qualcosa di uguale a Windows pretenderebbe che funzioni esattamente allo stesso modo.
E poi c’è la Cina
Mentre cercavo un po’ di tempo per guardare il progetto di cui sopra è uscita anche OpenKylin una distro cinese completamente indipendente che usa il desktop environment UKUI già visto su Ubuntu Kylin. Nell’articolo scritto da Marco sembra un bell’all-in da parte del paese del dragone visto il numero di risorse che sono state coinvolte nella realizzazione.
È disponibile, tramite un lentissimo download, per architetture x86, ARM e anche RISC-V, particolarmente apprezzata da quelle parti.
Ora, per una distro alla versione 1.0.0, mi sembra molto completa, il desktop è moderno e ha anche modalità tablet.
Aprendo finestre a caso per curiosare mi sono anche accorto che Peony, il file manager di UKUI, mostra graficamente lo spazio libero del disco, particolare che mi ha fatto ricordare che su Ubuntu una cosa del genere manca proprio.
Ottime le impostazioni anche se con qualche comprensibile buco di localizzazioni, comprende la suite da ufficio WPS. Sembra ci sia anche un assistente vocale che ricorda molto Cortana. CoLtana? Ok, la smetto.
Il software centre è carino, molto cinese, Ha qualche buco di localizzazione e un catalogo software piuttosto risicato ma immagino in via di arricchimento. Ho provato a installare HandBrake e VLC, il primo ha funzionato mentre il secondo no.
Ora, io capisco la necessità di avere un sistema operativo per l’era post Windows 10, sia per evitare di dover cambiare migliaia di computer (basti pensare a scuole o associazioni) o di avere in giro un sistema non più supportato, ho già espresso la cosa varie volte nei commenti. Però non credo sia questo il modo.
Capisco e rispetto lo sforzo grafico e di UX, ma credo che il problema vada affrontato prima dal lato applicativo come dicevo poco fa in un altro articolo; una volta risolto, poco importa del sistema che gira sotto.