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Ubuntu e alcuni fastidiosi problemi

 


DISCLAIMER: Molto probabilmente la maggior parte dei lettori di questo blog non reputa questi dei grossi problemi, ma dal punto di vista dell’utente non smanettone e che apre il terminale solo una volta ogni tanto, spesso per copincollare comandi, credo lo siano.

Utilizzo Ubuntu come sistema operativo principale sul computer del lavoro da oramai oltre 6 anni e da quando ho iniziato a fare smart-working anche come sistema operativo secondario sul mio pc fisso di casa. Nel corso del tempo, anche vedendo le installazioni dei miei colleghi, ho notato alcune cose che secondo me sono un discreto ostacolo per chi ha una conoscenza solo superficiale del sistema operativo e non sa molto di quello che succede sotto al cofano. Tutti problemi non estremamente gravi, per carità, ma che possono portare a non trascurabili perdite di tempo in azienda; il che è un po’ diverso dall’incaponirsi per conto proprio a casa.

Vorrei riassumere qui 4 problemi che ho riscontrato nel corso del tempo su Ubuntu 20.04.

– Gestione pacchetti

Questo è un problema relativo all’aggiornamento manuale delle applicazioni installate scaricando il .deb (Virtualbox nel mio caso). Scaricando il file dal sito e facendoci su un classico doppio click, l’installazione procede regolarmente tramite Installa Software, ma nel caso si parlasse di un aggiornamento fatto installando sopra il .deb della versione aggiornata le cose non sono proprio come ce le si aspetta.
Installa Software, infatti, vede l’applicativo già esistente e non offre l’opzione di aggiornare il pacchetto; l’unico modo di aggiornare è installare GDebi e aprire il nuovo deb con quell’applicazione (chiaramente non predefinita, bisogna fare click con il destro e scegliere Apri con Altra Applicazione), solo così avremo l’opzione Aggiorna Pacchetto. L’alternativa è cliccare due volte sul .deb, il sistema aprirà Installa Software che ce lo farà rimuovere, cliccare ancora 2 volte sul .deb che riaprirà Installa Software che ce lo farà installare.

– Questione BIOS – Risolto

Ok ok, questo non è proprio colpa di Ubuntu, ma per come la vedo io le colpe sono di Ubuntu e Dell in egual misura, ne avevo già parlato con un post dedicato.

Long story short: un aggiornamento del BIOS del mio portatile (un Dell Latitude) impediva al sistema di partire se non collegato all’alimentazione; l’aggiunta di un parametro risolveva la cosa. Ora il problema è risolto, i nuovi bios non hanno più questo problema, il parametro extra è stato rimosso e il sistema si avvia sia con alimentatore attaccato che a batteria … ma quanta fatica …

– Aggiornamenti

Normalmente ho una serie di cose da fare da riga di comando quando inizio la mia giornata lavorativa, tra le varie cose aggiorno anche il sistema. E’ però capitato alcune volte ai colleghi che aggiornano il sistema con Aggiornamenti Software di non riuscire a effettuare l’aggiornamento perchè la partizione /boot non ha più spazio. Nulla che un bel sudo apt autoremove non possa risolvere, certo, ma in quanti lo sanno? E in quanti hanno la corretta sensibilità riguardo l’importanza di aggiornare regolarmente il sistema?
Su questa cosa ho anche aperto un baco https://bugs.launchpad.net/ubuntu/+source/update-manager/+bug/1943122 e pare che il problema sia tutt’altro che nuovo.

– Cuffie

Ecco, su questo problema ammetto di non averci mai sbattuto la testa. Se il portatile viene acceso con le cuffie inserite, semplicemente le ignora e l’audio viene riprodotto dagli altoparlanti del computer, per sistemare il problema devo staccare e riattaccare lo spinotto. Azione semplice, però …

Ora, ho elencato cose che ho visto io sulla maggior parte dei computer che ho per le mani, un paio miei e una decina in azienda, qualcuno di voi ha dovuto affrontare le stesse cose? Qualcuno di voi sa di problemi simili su altre distribuzioni?

Francamente è un peccato questi siano problemi non nuovi, Ubuntu (e le sue derivate) sono complessivamente degli ottimi OS out of-the-box e l’installazione su computer non identici fa risparmiare un sacco di tempo.

Considerando che, al momento della stesura dell’articolo, Windows 11 probabilmente taglierà fuori una buona parte di computer ancora al passo con i tempi nei prossimi anni, credo che Ubuntu possa essere, per molti scopi, una buona alternativa ad un cambio forzato di computer; ci fossero meno problemi di questo tipo abbracciare una nuova utenza sarebbe più semplice. Anche in vista del fatto che oramai per molte cose non è fondamentale avere Windows o MacOS, anche i Chromebook stanno dicendo la loro https://www.geekwire.com/2021/chromebooks-outsold-macs-worldwide-2020-cutting-windows-market-share/

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box