Librem 5: Cosa si sacrifica per la privacy?
Molti lettori nel corso di questi ultimi mesi mi hanno chiesto e si son domandati sul perché non avessi fatto nessun post riguardo al Librem 5, uno smartphone prodotto da Purism che fa parte della linea di prodotti Librem. Il telefono è progettato con l’obiettivo di utilizzare software gratuito quando possibile e include PureOS, un sistema operativo Linux per impostazione predefinita.
L’obiettivo dichiarato del Librem 5 è quello di essere totalmente incentrato sulla sicurezza e sulla privacy. Librem 5 non raccoglie a scopo di lucro i nostri dati a scopo, non ti costringe ad usare un ecosistema che ci controlla e ha uno store con sole applicazioni libere e gratuite. Oltre a questo Purism continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza, miglioramenti della privacy, correzioni di bug e nuove funzionalità per tutta la vita del prodotto impegnandosi con gli update a non compromettere le prestazioni del Librem 5.
Fin qui tutto bello, per noi utenti amanti del software libero sembra il paradiso. Purtroppo però, come spesso accade quando si tratta di smartphone, come la storia ci insegna (vedasi Ubuntu Phone e Firefox OS), fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Per quanto un progetto possa sembrare buono nelle intenzioni bisogna alla fine sempre scontrarsi con la dura realtà dell’esperienza d’uso finale.
Anthony di Linus Tech Tips ha pubblicato un unboxing con le prime impressioni sul Librem 5 di Purism e, almeno a giudicare da questa prima versione, il prodotto finale è ancora acerbo, con problemi di prestazioni e di applicazioni disponibili.
La speranza è che possa migliorare nel tempo ma, visto l’attuale panorama degli smartphone e dei sistemi operativi mobile, dubito che questo prodotto possa mai arrivare ad acquisire visibilità.
Ecco il motivo per cui ho evitato di parlare di questo progetto. Si, è un progetto stupendo e, da utente amante del software libero e open source gli auguro solo il meglio, però da utente casalingo so già che la strada è così ripida e piena di asperità che forse è meglio non percorrerla.
Voi cosa ne pensate?