Il ritorno AL o DEL pinguino
Scrivo poco qui, lo faccio ad occasione quando ho qualcosa da condividere. Succede spesso quando provo qualcosa di nuovo o quando ho un pensiero particolare da condividere con la comunità di Marco.
Se non lo sapete, per un anno circa ho avuto in casa un Chromebook, prima un convertibile Hp e poi un Pixelbook.
Ho dovuto rendere il primo per un bug hardware ed ho appena venduto il secondo, per prendere un Thinkpad x1 carbon 4th gen usato, sul quale ho installato Manjaro e dal quale vi scrivo.
Avete ragione, ma io scrivo lo stesso e vi voglio dire perché ho fatto questa scelta.
Quindi ChromeOS non ti è piaciuto?
Continuo a pensare che una soluzione simile a quella sia il futuro dell’informatica. Un mondo abbastanza ibrido, nel quale poter usare applicazioni per cellulare, con una interfaccia desktop per produttività più spinta, credo sia il futuro prossimo. Ma anche il proliferare di applicazioni via web, credo che sia il futuro. Non sono convinto che a primeggiare sarà la piattaforma di Google, potrebbe come no, ma saranno piattaforme simili come impostazione a imporsi a mio avviso.
Ma allora perché l’hai venduto? Vogliamo il sangue, vogliamo ricordare i flame delle 17 su google+
No dai, niente flame, il richiamo del pinguino per me è stato troppo forte, il voler provare distribuzioni per me è troppo divertente e quindi, mi sono preso un portatile linux friendly ad un prezzo ragionevole, che mi consenta di divertirmi e seguire le mie passioni.
Sento odore di supercazzola qui
Ma no dai, sul serio…
Volete il sangue? Avrete il sangue! Perché ChromeOS è implementato tutto a metà porca putrella!
- Supporto alle applicazioni android: Certo che le supporta, ma intanto le puoi usare solo se hai uno schermo touch, quindi il prezzo del device sale e, se vuoi un touch che sia anche solo decente, hai appena speso la 400 euro. Ma va bene, la qualità si paga e non discuto, però sono le app android in finestra. Alcune non ruotano, altre si comportano in maniera strana e poi, con un Pixelbook, un I5 del 2017, comunque un computer che nuovo costava una millata, le applicazioni pesanti sforzano e di brutto anche. In più, applicazioni android per produttività professionale sono pochissime.
- Integrazione del sistema: Ok, uso android, google, gmail e ChromeOS. Se mi arriva una mail e non ho la pagina di gmail aperta, non mi arriva nessuna notifica di sistema… L’integrazione con il pixel fa ridere. Certo che si connette, certo che usa la sua connettività in maniera trasparente e senza fare un hotspot…sticazzi no? Il vantaggio è che non devo fare un hotspot? Voglio mandare una foto da google foto su gmail ad un amico, faccio prima a scaricarla e poi allegarla.
- Il file manager: Fa cagare, non ho altre definizioni. Cerchi di connetterti ad una cartella remota, devi installare l’extension, che non sai se funziona, si attacca alla share samba fatta dal router e il download si blocca, senza dire niente e resta impastato lì. Ok, vogliono che usi drive, ma con un portatile la gestione dei file è comunque importante. La grafica poi di quel coso è imbarazzante.
- Supporto a linux: Alcuni Chromebook supportano linux, si tratta di una sandbox di debian stable, nella quale potete installare tutte le applicazioni dai repo ufficiali. Ok, l’interfaccia è solo il terminale e, se per me non è un problema, non mi dite che è una roba da utenti normali, a cui il ChromeBook si rivolge. Un sistema che vuole essere semplice ed immediato, per installare le applicazioni sudo apt update && sudo apt upgrade && sudo apt install App_desiderata, vi sempre una roba normale? Voi direte, ma le app linux sono per i pro…
Lo sarebbero per i pro, peccato che su ChromeOS, se vuoi fare editing grafica, editing video, editing audio, le uniche alternative serie, sono le app per linux.
Certo, puoi usare snapseed per android…però non dal google photo di ChromeOS, devi installare google photo di android, altrimenti non comunicano… per dire.
Certo che puoi fare editing video con inshot, se lo hai comperato, avendo però una interfaccia scomodissima e comunque, si tratta di fottute app per il telefono, pensate per un telefono.
Ah, allo stato attuale, il supporto delle app linux all’hardware è ancora incompleto, quindi mancano cosine come l’accesso ai drive usb (che arriverà) e in alcuni casi, alla scheda audio e comunque alle accelerazioni video, che tanto molti chromebook non hanno.
Ma quindi ChromeOS è una cacca!
Ma no! ChromeOs è un ottimo sistema operativo, con un grande potenziale, ma Google ha capito che almeno per ora, il suo ambito è la navigazione web, l’uso di gdrive e l’accesso alle piattaforme per la scuola e, in questo il ChromeBook è imbattibile.
Perché le gesture sul trackpad sono fatte benissimo e sono di una comodità imbarazzante, perché la navigazione è fluida, completa, appagante. Perché comunque, l’integrazione con drive c’è e funziona anche molto bene.
Ma posso avere tutto questo con qualunque portatile, anche con un Mac!
Ed hai perfettamente ragione! Perché a Google interessa che tu usi i suoi servizi, con cosa non gli interessa, quindi è verissimo, puoi sfruttare il potenziale delle suite google dove ti pare però…esiste un però.
Per poterti godere la suite Google, bene come faresti con un Chromebook da 350€, devi spendere molto di più negli altri mondi.
Design, peso, autonomia, responsività del sistema in generale, la totale assenza di necessità di manutenzione del sistema sono vantaggi enormi.
Ovvio che con un surface pro o un MacBook Pro ci fai le stesse cose, alla stessa maniera e con la stessa fluidità, ma hai speso 3 o 4 volte.
Ok, però se sei un utente sgamato, tra linux e android, ci fai tutto no?
Io ci ho montato video con kdenlive, montato audio con audacity, fatto tre o quattro volantini professionali con Inkscape, usando spesso anche Gimp per la grafica raster se bisognava. Funzionano, ma la macchina non è ottimizzata per questi strumenti e quindi è sempre una pezza. Funziona, funziona bene, ma è comunque una pezza per ora.
Se vuoi passare un file a linux, devi metterlo in una cartella condivisa con Linux, oppure dire al sistema di condividere anche quella cartella specifica con linux, che sarà una cagata, ma è una rottura quando non lo sai o quando tutte le volte, devi fare dei copia e incolla con un file manager che fa vomitare.
Le app android, ho smesso di usarle, perché senza integrazione forte è come usare un emulatore.
Quindi?
Oggi i ChromeBook sono ottimi per chi usa la suite Google o ha bisogno di un device per navigare o fruire di contenuti. Spendendo non più di 400€, ottieni risultati da panico in questi frangenti, con portatile spesso leggeri, durevoli e anche carini (hp 360 è bellissimo).
Cosa ti è rimasto?
La suite di Google è tanta roba, funziona bene e, se imparata ha lei sì, un potenziale gigante. Se sei un esperto, programmandola, le fai fare quello che vuoi. Davvero tantissima roba, la uso ovunque e, anche su questo portatile, office non l’ho nemmeno installato.
Hai venduto il ChromeBook solo per delusione?
No, non solo per quello, c’è stata anche l’enorme voglia di tornare a paciugare con Linux, soffrire per le cose che non funzionano benissimo e trovare la soluzione. Ho preso un portatile teoricamente linux friendly, con una costruzione da top di gamma, eppure il trackpad non è nemmeno lontano parente del Pixelbook, la tastiera è di netto inferiore e il lettore di impronte digitali funziona come i primi sensori nel mondo android, una volta ogni tre e tramite un driver non ufficiale, per il quale ho dovuto downgradare libprintf altrimenti non andava.
Lo swipe a tre dite, funziona anche lui sempre, ma solo se fai il gesto preciso, altrimenti ciccia…
Ma che cosa volete che vi dica, l’amore è cieco e ognuno si diverte come vuole.