KDE: Fenomenali poteri Kosmici, in un minusKolo spazio vitale
Credo che se mai verrà pubblicato questo post/riflessione/sfogo/rant/scemenza riuscirò ad unire la comunità linara in una cosa, ovvero criticare me!
Si perché, noi linari siamo capaci di dividerci su qualunque cosa.
Guerre di religione per quale sia la distribuzione migliore, con fazioni agguerrite e, al loro interno fratellanze quasi di sangue. Due minuti dopo, guerra altrettanto sanguinosa su quale sia il miglior DE, ovviamente a squadre completamente mescolate e, quello che prima era un fratello, ora non capisce nulla di cosa sia ergonomia.
Bene, dopo aver letto questo articolo, il mondo linaro potrà chiudere ogni controversia con:
Hai torto, ma mai quanto Enrico quella volta!
Di cosa voglio parlare? Di KDE e, credo riuscirò a far incazzare sia gli utenti K che gli utenti Gnome.
Perché questo titolo? Perché ritengo KDE il DE con le potenzialità maggiori del panorama Linux e con un certo margine di vantaggio.
Totalmente castrati dalle scelte (o non scelte) del team di sviluppo
KDE, se non è moddato dalla distribuzione, come ti accoglie?
KDE quasi default |
Usando OpenSuse, replicare i default non è la cosa più semplice del mondo (e ovviamente il conky non c’è, ma mi sono dimenticato di levarlo).
Lo sfondo non cambia da (due anni?) ed è un coraggioso mix di blu e viola, nonostante questo, nonostante abbia sentito che ad alcuni siano sanguinati gli occhi solo a vederlo, a me è sempre piaciuto ma, si sa che questo non sia un complimento, io non ho nessun gusto estetico.
L’interazione di default proposta è classica se non vecchia, ovvero un menù e un gestore dei processi a barre come ci ha abituato Windows Xp. Questo per molti utenti è un vantaggio, perché si ritrovano in un ambiente familiare ed intuitivo. Ma attenzione, la familiarità con una cosa non deve essere scambiata per intuitività della stessa. Ma questa è una opinione.
Andiamo avanti e soffermiamoci sui dettagli.
Tasti KDE |
I tasti di gestione della finestra sembrano bottoni a pressione anni novanta, brutti come un brufolo il sabato del primo appuntamento con la donna dei tuoi sogni, piccoli e scomodi.
Ombra di KDE |
Ombra delle finestre con l’ormai noto “effetto Toretto.”
Ho capito che a qualcuno piace, ma l’ombra che simula la spazialità, di default azzurra nemmeno lo Stregatto di Alice l’avrebbe scelta. E qui mi piace citare il mio amico Gaetano che ha colto in pieno lo spirito dell’alone azzurro.
Lo hanno messo azzurro così, facendo schifo sei costretto a cercare l’opzione per toglierlo. Lo hanno fatto per insegnarti che quell’opzione c’è!
Vi giuro che è la giustificazione migliore che ho trovato per l’alone azzurro.
Icone |
Icone di default che combattono una guerra all’ultimo sangue con quelle di Gnome su chi merita il titolo di oscenità pornografica peggiore. Non so chi vinca, ma è una gara molto dura.
KDE ti accoglie in questa maniera, questo è come si presenta ma, già sento i kdeisti soffrire perché stanno tenendo dentro una frase che sta per esplodere, una cosa tipo:
Si ma si può personalizzare!!! KDE è iperpersonalizzabile, con tool integrati!!!
Che è verissimo, ma adesso ne parliamo però. Vi faccio notare che, nel mondo reale, come vi presentate non è che non conti nulla. Se vi presentate sciatti, sporchi, trasandati e magari con le ascelle che olezzano di fritto cinese scaduto, in quanti saranno capaci di capire che ripuliti somigliate a Brad Pitt quando viene bene in foto?La risposta? Forse e, ribadisco forse vostra madre!
Comunque, i tool di configurazione e personalizzazione ci sono eccome! Avete ragione, hanno solo un problema, sono integrate come una funzione discontinua.
Per modificare il DE dobbiamo andare nell’aspetto delle applicazioni, suddividendo la gestione dell’aspetto tra stile (ed anche qui, dipende se hai scelto Oxygen QtCurve o altro) e schema colori, poi vai in aspetto dello spazio di lavoro, per scegliere il tema delle finestre (che se non armonizzi con lo stile ottieni risultati pessimi) e il tema desktop per plasma. Quindi, almeno 4 elementi suddivisi in due opzioni. E non ho citato font, icone, cursori ed effetti desktop, che sono in posti differenti.
Ovviamente, non ci sono temi che cambiano tutto in una volta sola.
Vedete, se io vi do il tessuto e tutti gli strumenti, vi posso tranquillamente dire che siete potenzialmente in grado di vestirvi con un Armani su misura, la realtà è che non tutti sono dei sarti ed il risultato sarà che ci buttiamo il tessuto grezzo sulle spalle o bruciamo lo stesso per non morire di freddo.
Che riportato a noi significa che un Nerd, partendo da un standard discutibile, con un mare di opzioni totalmente aperte, otterrà roba del genere.
Desktop discutibile |
E no, non ho salvato lo schema colori se qualcuno lo volesse, perché lo so che alla fine rischia anche di piacere.
La personalizzazione è solo il punto di partenza per poter dire una cosa, non fare scelte, non evidenziare cosa sia più importante, insomma, lasciare all’utente tutte le opzioni possibili, senza fare una cernita, porta più danni che benefici. Non dico che le opzioni non debbano esistere ma, pensate alle opzioni delle fotocamere dei cellulari o delle reflex moderne. Le interfacce di default sono semplificate, con le opzioni che maggiormente servono, spesso con dei preset, che vanno più o meno bene nella maggior parte dei casi. Il resto delle opzioni viene nascosto in un menù “avanzate” per chi ha voglia e competenze per capire su cosa stia mettendo le mani.
Il team di KDE invece ha fatto la scelta di non scegliere, niente, su nessun argomento, MAI! Si butta dentro TUTTO.
Si ma Gnome non si personalizza, meglio tutto che niente!
Zitto! Non voglio fare una guerra santa ma, dato che provochi,
Gnome ha fatto delle scelte, a volte eccessive ma almeno ha iniziato un
lavoro molto duro, perché:
La perfezione si ottiene non quando non c’è
nient’altro da aggiungere, bensì quando non c’è più niente da togliere (Antoine de Saint-Exupéry)
questo dobbiamo tenerlo presente.
Opzioni di KDE |
Sono certo che nella scrivania sopra c’è tutto quello che serve, ma non trovi niente. Io stesso, negli ultimi 10 anni avrò usato KDE per almeno 4 di questi (forse di più in comproprietà), alla fine so dove mettere le mani e, nonostante questo, ci ho messo due mesi per ottenere una configurazione che non mi desse i conati.
Ma come? Dopo tutto questo pistolotto, mi vuoi dire che usi KDE e non sei un Hater del cazzo? Ma come è possibile?
Già, non solo io non odio KDE, ma lo amo profondamente (come amo Gnome a dire il vero) e trovo che abbia un potenziale enorme, tra quello inespresso e quello nascosto.
Si perché, con un DE alla fine cosa ci devi fare? Fai cose e contatti gente e lo fai tramite applicazioni e/o servizi del DE stesso no?
Ecco, qui KDE fa vedere il suo potenziale e la sua potenza, le applicazioni sono semplicemente migliori ma, non ci sono mica cazzi.
Non le citerò tutte, perché altrimenti non mi basta il tempo.
Dolphin
Ovvero il file manager.
Dolphin |
In una immagine ho già mostrato alcune delle cose che altri file manager non riescono a fare.
Ovvero, visualizzazione differenziata automaticamente per cartella, opzioni che vengono mantenute anche nella vista a split screen e suddivisione dei files per lettera.
Nella colonna di sinistra invece, sono presenti le smart folder (ovvero ricerche per tipo di file o data di creazione (ma ad alcuni Baloo merita di essere killato al boot…persone cattive).
Pecca a mio avviso rispetto a Nautilus nella ricerca. Nautilus ha una ricerca (che io uso pesantemente) che parte semplicemente scrivendo e fa vedere i risultati mentre si scrive. Dolphin invece ti costringe a scrivere ctrl+f e poi scrivere. Può sembrare una scemenza ma invece, fatto per molte volte è una grossa perdita di tempo.
Ma vogliamo parlare di potenziale inespresso per eccesso di opzioni?
I servizi di Dolphin! Sono tanti, spesso fatti molto bene ma quelli veramente rilevanti saranno non più di 5. Gli altri sono ottimi ma di nicchia. Perché non preinstallare e mantenere quelli davvero utili? Perché devo sapere che si possono aggiungere, andarmeli a cerca e spesso lottare con la loro installazione? Dato che non sempre si installano tramite il menù!
Servizi Dolphin |
Se poi parliamo di scelte sbagliate del team di KDE su dolphin, iniziamo tutti quanti a piangere. Kde utilizza un progetto europeo per il desktop semantico, di cui KDE è utilizzatore. In breve, puoi taggare i file come ti pare e, potenzialmente fare ricerche su, data, tipo file e tag, tutto insieme. Semplicemente una figata galattica! Lasciato tutto a metà!
Okular
Ovvero il lettore di pdf di KDE.
Funziona bene, con pdf anche di grosse dimensioni e permette annotazioni. Vero, le annotazioni sono salvate in un file a latere e non sul pdf stesso che è una soluzione non ottimale ma, lo potete fare e, se vi serve è comunque utilissimo.
Okular |
Digikam
Gnome offre Shotwell (ormai quasi abbandonato) e il prossimo venturo Photo (che dire in alpha è fargli un complimento grosso).
Il confronto per performance e strumenti con Digikam è davvero imbarazzante.
Digikam |
Gwenview
Il visualizzatore di foto predefinito, anche in questo caso il confronto con EOG o Gthumb (meglio di EOG comunque) è impossibile.
Gwenview permette molte più azioni di modifica (nulla di eclatante, ma molto più di un ruota) ed i Kipi-plugin permettono moltissime cose con pochi click.
Anche, ma giusto per fare un esempio, stampare più foto nella stessa pagina, cosa che con Gnome devo fare tramite photoprint o editarle in Gimp.
Gwenview |
Per i lettori audio, abbiamo Amarok e Clementine che sono davvero stupendi. Ancora una volta rhythmbox o Music sono imparagonabili ed il confronto sarebbe stato ingiusto ma, il mondo gtk oggi offre anche Quodlibet che è fondamentalmente sui medesimi livelli.
Kdenlive
Editor video non lineare semi professionale. Vi sono state delle campagne per sviluppare programmi in gtk (che pure ci sono), ai quali ho anche partecipato con una donazione ma, purtroppo non sono andati a buon fine. Anhe Kdenlive ha uno sviluppo molto lento ma, ad oggi è lo strumento per uso casalingo migliore che abbiamo. Personalmente l’ho sempre installato anche su Gnome, accettando qualunque dipendenza questo comportasse.
Kdenlive |
Si bravo! E l’integrazione con le applicazioni gtk? Non c’è un browser decente in Qt!
Vero, sul lato browser però, ad onor del vero, non è che Firefox o Chrome siano scritti in GTK ma, hanno un vestito GTK (alla versione due peraltro). L’integrazione è migliore ma, sia Oxygen che Qtcurve come motori si integrano molto bene.
Integrazione Firefox |
Gimp invece è scritto in GTK ma, anche in questo caso, l’integrazione è davvero ottima. Di sicuro non può essere questo il motivo per bocciare KDE.
Mi fermo qui, perché l’elenco è già abbastanza lungo e non voglio diventare noioso.
Ma KDE ha, allo stato attuale due grandi problemi. Il primo è che le applicazioni, seppur ad alto livello, hanno smesso di veder implementate funzionalità.
Il secondo, secondo me molto più grave è che non si capisce che cosa voglia fare da grande, in che direzione stia andando il suo sviluppo e se hanno chiaro che tipologia di prodotto vogliono offrire.
Ora sta uscendo Plasma5 che, se da un lato spero migliori o addirittura risolva i problemi legati ai default, allo stato attuale sembra poco più che un tema.
Riscrivere con un framework aggiornato il DE, perché faccia le stesse cose di prima, come le faceva prima, mantenendo le medesime interazioni e menù, non dico che sia inutile, perché magari il tutto è più efficiente ma, si resta comunque fermi a fare meglio (forse) le stesse cose nello stesso modo.
Ed in un mondo che viaggia alla velocità della luce, restare fermi, significa restare indietro.