Tesla Motors rinuncia ai propri brevetti
La bobina non c’entra, giuro! |
Con un inatteso annuncio sul blog della propria azienda Elon Musk, CEO di Tesla Motors, azienda produttrice di veicoli elettrici, decide di rinunciare a tutti i propri brevetti nel nome dell’open source.
Il motivo è quanto di più semplice e banale possa esistere: favorire lo sviluppo e la diffusione dei veicoli al 100% elettrici (unici prodotti dell’azienda).
Adesso è più aperta, ma dal prezzo sempre proibitivo |
Musk coglie la palla al balzo e attacca il sistema di brevetti statunitense.
Inizialmente, quando ha creato Tesla Motors (e con la sua precedente azienda, Zip2), credeva valido il sistema brevettuale come strumento per impedire ai concorrenti di sfruttare le innovazioni tecnologiche che all’azienda di Musk costavano tanto denaro.
E invece con il tempo si è reso conto che in realtà il sistema brevettuale ad oggi non porta nessun vantaggio economico agli investitori, ma vengono sfruttate dalle grandi multinazionali per dimostrazioni di forza (ndr: ogni riferimento ad Apple è puramente casuale, o forse no). Gli studi legali, al contrario, guadagnano vagonate di danaro (Fiat?).
Inoltre, si è accorto che nel settore automobilistiche sono poche le aziende che puntano in modo deciso su veicoli con motorizzazione elettrica, alcune hanno esclusivamente veicoli alimentati a gas o con derivati del petrolio.
L’ultimo capoverso del suo discorso vale la pena leggerselo in lingua originale, non sporcato dall’adattamento italico:
Technology leadership is not defined by patents, which history has
repeatedly shown to be small protection indeed against a determined
competitor, but rather by the ability of a company to attract and
motivate the world’s most talented engineers. We believe that applying
the open source philosophy to our patents will strengthen rather than
diminish Tesla’s position in this regard.
Si ringrazia +Matteo Salvi per la segnalazione.