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Antergos 2014.05.26 KDE: La prova su strada

Visto il nuovo rilascio di antergos ho deciso di dare una seconda opportunità a questa distro basata su Archlinux che, rispetto a sua madre, offre in più un installer grafico che ci consente di avere un sistema completo con tutto quello che ci serve per lavorare senza dover seguire il wiki.
Al fine di effettuare il test ho deciso di provare ad installare il sistema con KDE come ambiente desktop. Vediamo dunque di fare una rapida panoramica di questa distro nonché una piccola prova d’uso.
Come già scritto nel post dedicato al nuovo rilascio di Antergos, in questa versione abbiamo una nuova versione di Cnchi, l’installer grafico sviluppato dal team di Antergos.

L’installer

Durante la fase di installazione sarà possibile scegliere quale ambiente desktop installare nonché ci è data la possibilità di scegliere di installare alcuni componenti aggiuntivi come software proprietario per la riproduzione di file multimediali, abilitare AUR, installare LibreOffice, aggiungere il supporto alla stampa, attivare il supporto al Bluetooth, installare fonts extra ed infine installare il firewall.
La fa se di installazione è lunga e richiede una connessione internet attiva in quanto tutti i pacchetti necessari verranno scaricati dalla rete. 
Nel mio caso fra scaricamento e installazione è trascorsa 1 ora e 2 minuti nei quali mi sono dedicato ad approfondire l’arte del dolce far niente.
Una volta avviata la distro nella variante KDE ecco come si presenterà il tutto
Antergos KDE al primo avvio

Come potete vedere troviamo un tema KDE Plasma personalizzato nonché il set di icone Numix Square che regalano alla distro un look niente male. Stranamente è curato anche il rendering dei fonts che non hanno bisogno di smanettamenti (almeno dal mio punto di vista).
Il tema KDE Plasma utilizzato è HexLite, come gestore finestre e stile troviamo Qtcurve, come schema colori abbiamo il tema selfmade Numix-Antergos.
L’avviatore applicazioni predefinito è Lancelot, un avviatore che personalmente ho sempre odiato in quanto mi fa incartare mentre scorro le applicazioni.

Lancelot, il lanciatore applicazioni predefinito della distro
Ma vediamo ora come si presenta il gestore finestre. Eccolo… tadaaaaa! Ebbene si, hanno scelto di applicare alcune personalizzazioni anche a Dolphin nonché hanno scelto un tema scuro per le finestre di KDE. L’effetto toretto permane con la differenza (rispetto ad oxygen) di essere scuro anziché azzurrino. Imho questo rappresenta un grave oltraggio a KDE (si, amo l’effetto toretto).
Gestore finestre e schema colori
Modificato, rispetto ai default di KDE, anche il comportamento per l’apertura delle cartelle. Chi ha provato KDE saprà che di default l’apertura di file e cartelle è ad un solo click, qui invece si è scelto di utilizzare due click.
Ma vediamo ora di analizzare il parco software che si compone dei seguenti applicativi:
  • Chromium (come browser web)
  • digikam
  • panorama
  • showFoto
  • Kopete (per la chat)
  • QTransmission (per la gestione dei file torrent)
  • Clementine (come player audio)
  • K3b
  • VLC (come player video)
  • Kmix
Come potete vedere gli sviluppatori hanno scelto di cambiare alcuni programmi di default che normalmente troviamo sulle distro KDE centriche: abbiamo infatti kopete per la messaggistica, Clementine che va a sostituire Amarok come player audio (altro sacrilegio!), VLC come player video (questo mi gusta in quanto detesto Dragon Player) e QTransmission come programma per lo scaricamento di file torrent (scelta saggia in quanto Ktorrent continua ad esser afflitto dal bug che gli impedisce l’installazione dei filtri IP).
Manca all’appello la suite KDE Pim che comprende programmi quali KMail e Akregator (tanto per citarne due). Su questa scelta concordo in parte in quanto sono applicativi che non tutti usano in quanto si è diffusa la moda del tutto web sia per quanto riguarda la mail, sia per quanto riguarda la gestione dei feed rss (io però sono un fissato e voglio i feed localmente).

Altro assente è il pacchetto kcm-touchpad per la gestione del touchpad e che dovremo installare a parte se vogliamo configurare il touchpad.

Come vi avevo accennato ad inizio post, durante la fase di installazione sarà possibile preinstallare LibreOffice, o meglio i sui tre applicativi più usati ovvero Writer, Calc e Impress. Se volete installare anche gli altri pacchetti della suite da ufficio libera più amata dal mondo trovate un tool chiamato LibreOffice Installer che vi consentirà di installare il resto con un semplice click del mouse
Il tool LibreOffice Installer preso pari pari da Arch
Per i neofiti delle distro basate su Arch come me che vogliono usare qualcosa di grafico per l’installazione pacchetti è presente un programma chiamato PacmanXG
Il tool PacmanXG per la gestione dei pacchetti
che è in pratica una gui per pacman e yaourt
PacmanXG
Ma passiamo ora ad alcune considerazioni personali.
La distro, dal poco tempo in cui l’ho provata, pare rapida e scattante. 
Le personalizzazioni lato artwork operate dal team di Antergos sono piacevoli e donano alla distro una sensazione di professionalità (saranno le tonalità scure).
Un’altra cosa che mi ha particolarmente convinto è il riconoscimento hardware. Antergos ha infatti riconosciuto e correttamente configurato la mia scheda audio (come del resto fa Ubuntu (e derivate) e Tanglu) che ultimamente sta avendo problemi con le distro più blasonate come Fedora, openSUSE e Manjaro (maledette che non siete altro che fino ai vostri precedenti rilasci andavate lisce come l’olio!!!).
Consiglio la distro? Ni, nel senso che è una distro adatta all’utente intermedio e non all’utente alle prime armi che approda nel mondo GNU/Linux in quanto, pur avendo un installer grafico, resta sempre una Archlinux.
La terrò? Se non implode nelle prossime ore molto probabilmente si 🙂

Marco Giannini

Quello del pacco / fondatore di Marco’s Box