Raspberry Pi: configurazione rapida
Nei giorni scorsi mi sono arrivati i pezzi aggiuntivi del Raspberry Pi gentilmente donatomi da un amico ed ho iniziato a giocarci giusto il Primo Maggio. Questa vuole essere una mini guida assolutamente non completa che raccoglie link ed informazioni che ho usato nella fase di configurazione.
Una delle fonti più complete è sicuramente eLinux (http://elinux.org) insieme al sito della Fondazione (http://www.raspberrypi.org/).
Pezzi necessari (comprabili da Amazon: spedizione fulminea, il Pi è arrivato dall’oggi al domani):
- 1 Raspberry Pi (don’t you say)
- 1 case trasparente (why? because!)
- 1 alimentatore (si dice si possa usare quello dei cellulari Nokia, ma ho preso quello “originale”)
- 1 SD (minimo 2 GB): Sandisk Ultra 8 GB
- 1 monitor o tv con HDMI
- 1 tastiera USB
- 1 mouse? (se avete necessità di giocare con la sessione grafica)
Primo passo: montaggio del case (video per riferimento)
Con rischio rottura del Pi grazie alla manualità del sottoscritto.
Secondo passo: creazione della SD!
Esistendo anche interfacce grafiche (dovrebbe andar bene anche l’Image Writer di Ubuntu), ho seguito la via del dd di Elinux (http://elinux.org/RPi_Easy_SD_Card_Setup) scegliendo come distribuzione Raspbian (torrent da http://www.raspberrypi.org/downloads/)
sudo dd bs=4M if=2014-01-07-wheezy-raspbian.img of=/dev/mmcblk0
Risultato:
706+1 records in 706+1 records out 2962227200 bytes (3,0 GB) copied, 307,704 s, 9,6 MB/s 706+1 records in 706+1 records out 2962227200 bytes (3,0 GB) copied, 307,704 s, 9,6 MB/s
Al termine ho dato ‘sudo sync’ e messo la SD nel Raspberry.
Terzo passo: come si accende il coso?
Attaccandolo alla corrente!
Quarto passo: configurazione.
Al primo boot si avvia raspi-config (http://elinux.org/RPi_raspi-config) con menu “grafico”, ecco le cose da fare:
- prima cosa da fare è l’espansione della SD per occupare tutto il disco -Expand Filesystem-
- poi l’impostazione delle lingue e del metodo di input -Internationalisation Options- (en_GB.UTF-8 di default, aggiungere con spazio quelli che servono, ad esempio it_IT.UTF-8)
- Dalle impostazioni avanzate abilitiamo il server ssh; ci sarà da copiare la nostra chiave sul Raspberry (punto 3 di questa guida).
- Cambiare la password!
Non riuscendo a cambiare al volo la tastiera, sono passato al metodo manuale modificando /etc/default/keyboard come su questa guida.
Dopo di che ho dato i tradizionali
sudo apt-get update sudo apt-get upgrade -y sudo apt-get dist-upgrade
Seguiti dall’upgrade del firmware e del kernel
sudo -s rpi-update
Al boot ha iniziato a rompere chiedendo di fare il fsck della partizioni, essendo montate sono andato per la via più semplice, staccando la spina ed usando il portatile, con il comando sudo fsck.vfat -w -r -l -a -v -t /dev/mmcblk0p2 sia sulla p2 (Raspbian) che sulla p1 (boot).
Altri dettagli da cambiare: probabilmente ho sbagliato qualcosa io, ma si continuava ad avviare al boot il programma di configurazione, pertanto ho dato sudo rm /etc/profile.d/raspi-config.sh; successivamente, visto che si avviava come root ho deciso di modificare l’inittab (sudo nano /etc/inittab) cambiando “root” con “pi” alla linea
1:2345:respawn:/bin/login -f root tty1 < /dev/tty1 >/dev/tty1 2>&1
A questo punto rimane solo da configurare l’ip statico, che servirà per giocarci più facilmente avendo un router tra me e l’internet, pertanto ho seguito questa guida per modificare /etc/network/interfaces.
Quinto passo: test!
Una piccola prova l’ho fatta installando fbi (sudo apt-get install fbi) per visualizzare l’immagine presente nella home chiamata “ocr_pi.png”. Per vedere il risultato sulle partizioni si può provare a guardare con df -h.
Ora si può mollare il monitor e passare direttamente alla sessione in ssh!
Ma questa è un’altra storia.