Lettera aperta ad uno GNOME cambiato
Caro GNOME,
mi chiamo Marco, forse non ti ricorderai più di me ma una volta ci frequentavamo assiduamente. Sono stato uno dei tuoi tanti amanti fedeli, che ti condivideva con tutti senza gelosie.
Ricordo ancora il nostro primo incontro ufficiale, ti vidi su Ubuntu e da allora non ho avuto occhi che per te. Eri bellissimo, semplice, elegante, personalizzabile ma cosa ancor più importante avevi tutto al posto giusto. Bastava cliccarti e subito mostravi le tue grazie.
Stavamo davvero bene insieme e tu riuscivi a soddisfarmi appieno.
Un giorno con Ubuntu prendesti una sbandata e cambiasti il tuo look, ma eri goffo e strambo e allora decisi di abbandonarti a malincuore.
Vagai nel web alla ricerca di qualcosa e trovai un giovane draghetto tutto sbrilluccicoso dal nome KDE che subito seppe accogliermi, riusciva a scuotermi l’anima e a bruciarmi col suo fuoco di passione.
Insomma ti misi si le corna con KDE ma la colpa era tua.
Però ti amo o meglio ti amavo ancora fino all’altro giorno quando ho visto quello che ora sei diventato. È stato lo shock nel vederti che mi ha dato la spinta a scriverti questa missiva
Si GNOME, sei cambiato in peggio, ti sei evoluto in qualcosa di irriconoscibile! Ti sei vestito di nero stile emo, hai un aspetto che s’addice ai tablet e non ai computer normali. Hai perso peso perdendo però pezzi utili, ti sei involuto!
Per fare una qualsiasi operazione ci vogliono mille click (o meglio ditate visto che a te piace farti toccare tutto come quegli zozzoni dei tablet). Ho anche sentito da un mio amico che ti sei messo in testa di farti una distro tutta tua, ma ti rendi conto?
Che cosa ti è accaduto mio ex amato GNOME? Chi o cosa ti ha ridotto così? È forse colpa dell’invidia che provavi per Unity?
Ti prego, rinsavisci, torna ad esser il DE più amato dai pinguini, torna ad essere un sistema per i PC, la gente col PC ci lavora!
Povero GNOME che pena mi fai…..